Scritto da © Franco Pucci - Mer, 13/04/2016 - 10:00
Era come osservare il mondo da un trampolino
avevo un’ala spezzata piegata in due dal dolore
quando ti vidi -eri tu?-spiccare il volo verso Est
e nel mio cielo ci fu confusione d’ali e di colori.
Mi dissero allora che il poeta disconosca realtà
ma come gigante d’argilla riarso al sole sgretoli
e viva il suo mondo di sogno scisso dal profano
amante e sicario della vita così come la conosci.
Niente può compensare l’ebbrezza dell’irrealtà
l’aria che mi sferza al mattino e viene dal mare
la follia che mi prende -vive e muore tra le dita-
è l’illusione di riconciliare il mondo con la vita.
Seppure ogni volto che incontro mi sia avverso
forestiero alle rotte che immagino nei miei voli
e ogni respiro, ogni parola, mi trascini indietro
non è nostalgia il colore che abbruma gli occhi.
È un volo tra sogno e realtà l’inganno al dolore.
avevo un’ala spezzata piegata in due dal dolore
quando ti vidi -eri tu?-spiccare il volo verso Est
e nel mio cielo ci fu confusione d’ali e di colori.
Mi dissero allora che il poeta disconosca realtà
ma come gigante d’argilla riarso al sole sgretoli
e viva il suo mondo di sogno scisso dal profano
amante e sicario della vita così come la conosci.
Niente può compensare l’ebbrezza dell’irrealtà
l’aria che mi sferza al mattino e viene dal mare
la follia che mi prende -vive e muore tra le dita-
è l’illusione di riconciliare il mondo con la vita.
Seppure ogni volto che incontro mi sia avverso
forestiero alle rotte che immagino nei miei voli
e ogni respiro, ogni parola, mi trascini indietro
non è nostalgia il colore che abbruma gli occhi.
È un volo tra sogno e realtà l’inganno al dolore.
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