Scritto da © Franco Pucci - Lun, 11/09/2017 - 15:06
-in un altro tempo-
L’incoscienza l’improba fantasia
era quella tana -rifugio tra i rovi-
sulle sponde di un fiume malato
un ingenuo igloo fiorito di more.
Il gioco, pretesto infantile, taceva
la voglia che urgeva sotto la cinta
mentre il rossore accompagnava
mani curiose -frenetiche operaie-
-altrove nel tempo-
Rientrare tardi, mancare la notte.
Quanti di me sono rimasti laggiù
le mani graffiate dai rovi, le more
labbra inchiostrate, occhi roventi?
Tu eri nel divenire del tempo, sai?
Forse già allora i rossori tingevano
i sogni, le attese, il futuro incontro
-il gioco l’esplosione erano ansimi-
-giocato il tempo-
Lame di luce attraversano gli scuri
-conosco la tenerezza figlia matura-
mi sorprendono ancora abili mani
l’igloo scordato dei rovi non graffia.
Questa è sera da non cogliere more
con le labbra inchiostrate di sorrisi
mi perdo sognando attimi di poesia
specchio nei tuoi occhi i miei occhi.
-qui[ora]è tempo-
L’incoscienza l’improba fantasia
era quella tana -rifugio tra i rovi-
sulle sponde di un fiume malato
un ingenuo igloo fiorito di more.
Il gioco, pretesto infantile, taceva
la voglia che urgeva sotto la cinta
mentre il rossore accompagnava
mani curiose -frenetiche operaie-
-altrove nel tempo-
Rientrare tardi, mancare la notte.
Quanti di me sono rimasti laggiù
le mani graffiate dai rovi, le more
labbra inchiostrate, occhi roventi?
Tu eri nel divenire del tempo, sai?
Forse già allora i rossori tingevano
i sogni, le attese, il futuro incontro
-il gioco l’esplosione erano ansimi-
-giocato il tempo-
Lame di luce attraversano gli scuri
-conosco la tenerezza figlia matura-
mi sorprendono ancora abili mani
l’igloo scordato dei rovi non graffia.
Questa è sera da non cogliere more
con le labbra inchiostrate di sorrisi
mi perdo sognando attimi di poesia
specchio nei tuoi occhi i miei occhi.
-qui[ora]è tempo-
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