Scritto da © Franco Pucci - Lun, 13/01/2014 - 00:01
Il canale è una lavagna blu notte screziata
riflessi argento che guizzano e s’inseguono
quante albe ho deflorato in paziente attesa
intrecciando canapi di innocenti speranze.
Non ho esche affascinanti -solo dita ribelli-
che svogliate si sottraggono ai miei pensieri
divagano, nascondono la voglia del racconto
poi un brivido mi coglie e chiudo le imposte.
Non ho le mani forti e navigate del pescatore
che sanno di fatica e sale del mestiere antico
dietro i vetri mi accoglie il grigio ammuffito
di una notte indecisa tra il sonno e l’incanto.
-ho le canne in soffitta, ma la luna tra le dita-
riflessi argento che guizzano e s’inseguono
quante albe ho deflorato in paziente attesa
intrecciando canapi di innocenti speranze.
Non ho esche affascinanti -solo dita ribelli-
che svogliate si sottraggono ai miei pensieri
divagano, nascondono la voglia del racconto
poi un brivido mi coglie e chiudo le imposte.
Non ho le mani forti e navigate del pescatore
che sanno di fatica e sale del mestiere antico
dietro i vetri mi accoglie il grigio ammuffito
di una notte indecisa tra il sonno e l’incanto.
-ho le canne in soffitta, ma la luna tra le dita-
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