Scritto da © Franco Pucci - Mer, 10/04/2013 - 05:07
Dedicata a Enzo Jannacci
Scusami Enzo se sono in ritardo
ma il tram non arrivava mai,
perdonerai, ne son sicuro
il mio milanese dimenticato
ci provo “l’istess” come dicevi tu.
“per mi el quater l’è fa inscì
un Gambadelegn di temp indrè
cunt i roeudd de tolla sbusà”
Ora che un altro pezzo della Milano
che ho nel cuore se n’è andato
che piano piano l’orizzonte sfuma,
anche il piccolo viaggio in tram
“ciapà de cursa in Viale Zara”
s’allontana nei ricordi di periferia,
lascia il posto a un dolore pungente.
Una nuvola di spine laggiù sui prati
-nel verde scolorito dalla nebbia-
è cresciuta adesso e fa male al cuore
la nostalgia di un’età lasciata in fretta.
Scusami Enzo sono sempre in ritardo
era così anche allora quando il quattro
sferragliava sotto casa e la “morosa”
mi aspettava indispettita alla fermata.
E “si andava in campuréla” alla Bicocca
io avevo “ i scarp del tenis” e i jeans
comprati usati alla “Fiera di Senigallia”
e si cantava “Una fetta di limone”…
..è aspro quel ricordo senza di te.
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