Scritto da © Franco Pucci - Mer, 23/05/2018 - 11:58
E venne il tempo.
Il vento straniero spirò oltre il monte,
i passi sulla rena ebbero nostalgia del mare
e la luna guidò le onde che li rapirono.
E venne il tempo.
Il ricordo di amori appesi ai sorrisi tacque,
la rosa sfiorì sul davanzale dimentico dell’acqua
e la luna rise al cane solingo che abbaiava.
E tornò il vento.
Atteso da versi ormai sfiniti dall’ignavia,
sconosciute parole rotolarono sul foglio irridente
e la poesia -perse le ali- tornò al bozzolo.
Ma scrivo, è tempo.
Comunque.
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