Scritto da © Franco Pucci - Gio, 25/06/2015 - 16:36
L’acqua si ritira. La marea cala.
La barena riemerge, s’asciuga al sole
garzette e aironi in tenuta di gala
improvvisano danze, confondono suoni.
Con occhi distratti e schiena dolente
seguo lo scorrere della laguna accanto
nel cristallino l’immagine si spezza
e il gioco di specchi frantuma i colori.
Dipingo?
Coriandoli di verde s’addensano.
È una tavolozza di terre e ocra,
verdi declivi, tenere felci -mille falene-
sottobosco, pastello, terra di Siena, oliva
olio pastoso, chimico acrilico -matite-
Acre l’odore di trementina m’assale,
preparo i colori per una nostalgica tela?
Sorrido.
Seguo sulla barena un tratturo irreale,
fatico a ritrovare lo Zenith -ricomporre-
la scena è un pot-pourri di ricordi e dolore.
Vorrei una tastiera di verde cristallo,
i tasti bianchi aironi pronti al volo -arditi-
e poi il foglio sicuro rifugio di poesia
tratturo inevitabile che porta al sorriso.
Riemergo.
La barena riemerge, s’asciuga al sole
garzette e aironi in tenuta di gala
improvvisano danze, confondono suoni.
Con occhi distratti e schiena dolente
seguo lo scorrere della laguna accanto
nel cristallino l’immagine si spezza
e il gioco di specchi frantuma i colori.
Dipingo?
Coriandoli di verde s’addensano.
È una tavolozza di terre e ocra,
verdi declivi, tenere felci -mille falene-
sottobosco, pastello, terra di Siena, oliva
olio pastoso, chimico acrilico -matite-
Acre l’odore di trementina m’assale,
preparo i colori per una nostalgica tela?
Sorrido.
Seguo sulla barena un tratturo irreale,
fatico a ritrovare lo Zenith -ricomporre-
la scena è un pot-pourri di ricordi e dolore.
Vorrei una tastiera di verde cristallo,
i tasti bianchi aironi pronti al volo -arditi-
e poi il foglio sicuro rifugio di poesia
tratturo inevitabile che porta al sorriso.
Riemergo.
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