Scritto da © Franco Pucci - Dom, 30/12/2012 - 11:50
(un’incredibile luna rossa appesa)
In questa notte di Dicembre
attraverso tratturi a piedi nudi.
Aghi di pino rinsecchito bucano
e dipingono impronte cremisi
sul porfido del pavé dell’anima.
(avvampa increspando l’onda)
Mentre il cuore ancora recitava
“amore” un’utopia tra le nuvole
la ragione ha incanutito il sogno
e ha trafitto impietosa il costato.
Misura ineluttabile del tempo.
(aghi di pino incoronano il cuore)
Nella sacca dei desideri mai sopiti
c’è una rossa chimera sgualcita
-troppo corta per coprire affanni-
-troppo ruvida per lenire lacrime-
in questa tersa notte di Dicembre.
(e traverse di legno s’incrociano)
Sventola la luna rossa sulla laguna
garrisce un saluto che scioglie l’attesa.
Tanto basta. Sto tornando.
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