Scritto da © Franco Pucci - Gio, 02/07/2015 - 20:42
I sampietrini sulla riva del canale
luccicano, sudano la controra assassina
il sole cuoce gli audaci e i gabbiani attendono.
L’ombra m’insegue ostinata, non m’abbandona
m’aspetto il ticchettio adescatore. Ti conosco ombra.
T’ho incontrata navigata frequentatrice d’angiporti
traballante su quei tacchi -pericolosi inciampi-
sorridente un mestiere che non t’appartiene
eppure gemella nel disincantato sguardo
discinta nella notte al fuoco dei falò.
(troppo caldo, riparo in un liquido ambrato
cui non chiedo carta d’identità né etichetta)
Strano -rimugino- non mi ricordo
d’avere mai indossato scarpe da donna.
ma il ticchettìo di quei trampoli m’insegue.
Bevo m’affretto verso casa -sulla riva scordo-
l’ombra adescatrice evaporata nel cristallo
così svanisce l’affanno. Era assenzio?
I gabbiani attendono.
luccicano, sudano la controra assassina
il sole cuoce gli audaci e i gabbiani attendono.
L’ombra m’insegue ostinata, non m’abbandona
m’aspetto il ticchettio adescatore. Ti conosco ombra.
T’ho incontrata navigata frequentatrice d’angiporti
traballante su quei tacchi -pericolosi inciampi-
sorridente un mestiere che non t’appartiene
eppure gemella nel disincantato sguardo
discinta nella notte al fuoco dei falò.
(troppo caldo, riparo in un liquido ambrato
cui non chiedo carta d’identità né etichetta)
Strano -rimugino- non mi ricordo
d’avere mai indossato scarpe da donna.
ma il ticchettìo di quei trampoli m’insegue.
Bevo m’affretto verso casa -sulla riva scordo-
l’ombra adescatrice evaporata nel cristallo
così svanisce l’affanno. Era assenzio?
I gabbiani attendono.
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