Scritto da © Franco Pucci - Sab, 26/08/2017 - 15:54
Cerchiamo ansiosi, con occhi ormai rassegnati
una lama-parvenza di luce sincera e cristallina-
ma il volo alto, traverse involuzioni di gabbiani
spengono sul nascere desideri e ogni speranza.
Gioco crudele questo, quello di cercar conferme
ad un cielo ormai aduso a mentir ogni richiesta
e sappiamo entrambi che le fulminee nubi nere
gonfie di parole glaciali e versi cinerei bussano.
Senza ombrello, che fa?
(aquilone ancorato all’anima bimbo-paracadute
vestito dei colori di anni e di sogni attraversati!)
Non saranno le ultime gocce, gli ultimi spasimi
-di un cielo rannuvolato da improperi degli Dei -
dalla impazienza di Crono e della Nera Signora
che potranno mai confondere e spaurire i cuori.
No, quei gabbiani lassù volano alto e chiamano
-se il temporale è vicino passerà anche stavolta-
lascerà cicatrici sul calendario della vita, ma noi
abbiamo rubato i gessetti e alienato l’ombrello.
Ora aspettiamo e disegniamo cuori.
una lama-parvenza di luce sincera e cristallina-
ma il volo alto, traverse involuzioni di gabbiani
spengono sul nascere desideri e ogni speranza.
Gioco crudele questo, quello di cercar conferme
ad un cielo ormai aduso a mentir ogni richiesta
e sappiamo entrambi che le fulminee nubi nere
gonfie di parole glaciali e versi cinerei bussano.
Senza ombrello, che fa?
(aquilone ancorato all’anima bimbo-paracadute
vestito dei colori di anni e di sogni attraversati!)
Non saranno le ultime gocce, gli ultimi spasimi
-di un cielo rannuvolato da improperi degli Dei -
dalla impazienza di Crono e della Nera Signora
che potranno mai confondere e spaurire i cuori.
No, quei gabbiani lassù volano alto e chiamano
-se il temporale è vicino passerà anche stavolta-
lascerà cicatrici sul calendario della vita, ma noi
abbiamo rubato i gessetti e alienato l’ombrello.
Ora aspettiamo e disegniamo cuori.
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