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A due passi (Olga)

solitudine.jpg
 
Aveva appena fatto un bagno gradevole, a lume di candela, le luci della casa spente, sentiva ancora sulla pelle i profumi dei sali sciolti nell'acqua in cui si era immersa.
Olga guardava dalla finestra. Il suo sguardo assente non percepiva la realtà, fissava un punto lontano ed i suoi occhi verdi e vivaci  si muovevano rapidamente, come a rincorrere un pensiero... magico. 
Lo si presume dall'intensità e dalla luce con cui quegli occhi tagliavano l'invisibile.
A 50 anni la vita non poteva già finire per lei, che per tanto, 
troppo tempo aveva udito il padre, sostenere una tesi, semplice e colma di prospettive, come un mazzo di margherite appena colte. 
 "Dopo i cinquanta anni l'esistenza cambia"  diceva "e la dimensione in cui  si entra, assume di nuovo un colorito fresco. Si rinnova il desiderio inconscio di vivere".
Ma lei si sentiva già vecchia, senza aver vissuto.
Aveva cercato disperatamente l'amore senza alcun approdo, anzi, era finita sempre su spiagge desolate, in deserti aridi senza respiro.
Forse, dipendeva da lei. 
E la vita non sembrava essere generosa nei suoi riguardi, tranne che per le soddisfazioni che le derivavano dal lavoro.
"Una spledida carriera come manager nell'ambito della moda, le aveva offerto grandi possibilità e soprattutto splendide vacanze-lavoro intorno al mondo, la conoscenza di personaggi famosi e non,
l'opportunità di un arricchimento interiore che l'aveva fatta 
crescere in tutti i settori".
Ma "una cosa continuava a mancarle, una cosa le sfuggiva sempre tra  le dita, afferrava vento e... questo, la portava via da ogni cosa". 
Da tutti.
Quel fine settimana era di vacanza. 
In ufficio, aveva anticipato che avrebbe fatto un viaggio fuori città. 
Aveva preso l'intero week-end perchè ne aveva bisogno. 
"Come quando si ha  la strana sensazione di voler mettere ordine nella propria vita, che era, comunque perfetta". 
L'ordine, lo aveva messo quel giorno ma solo tra le carte e quasi tutta la giornata era trascorsa in modo noioso. 
La solitudine regola il fiato in faccia agli orizzonti
"Ma poi, era veramente così importante la ricerca dell'amore? 
Aveva meravigliose amicizie, non le bastavano?
No!
Olga a 50 anni aspettava ancora un principe che la portasse via. 
Lo voleva a tutti i costi, si sarebbe venduta l'anima.
Si sentì smarrita nel rincorrere quel sogno, quando improvvisamente strappata ai suoi 
pensieri, udì un rumore insolito...che la turbò furiosamente
il girar della chiave nella porta d'ingresso"
"Cercò allora, con un morso che le stringeva la gola, un nascondiglio. 
Impietrì. 
Scossa dalla paura e in preda al panico si affusolò dietro una tenda.
Una, due ,tre mandate quelle fatte da lei la sera prima. 
Sentì lo scricchiolio e la porta richiudersi, poi... 
Più nulla"
Il nascondiglio non era ideale, 
lentamente si chinò e scivolò rimpicciolendo dietro il divano.
CAVOLO! Teneva sempre il cellulare a portata di mano e... ora? 
Ora che le serviva era poggiato su un mobile... troppo lontano da lei.
In quel momento credo la sua vita le sia passata davanti d'un fiato 
e il groppo alla gola rischiava di non farla respirare più. 
Fu proprio in quell'istante che un fastidioso singhiozzo si presentò scuotendola con violenza. 
C'era qualcuno in casa, questo era fuor di dubbio, ma chi? Cosa voleva? 
quali erano le sue intenzioni?
"Sentiva i passi felpati attraversare il salone ma non si accorse che 
quella presenza le era tanto vicina, così vicina che si sentì sfiorare 
i capelli e... una mano sulla spalla la fece grondare di sudore freddo.
Si voltò di scatto. 
Si sentì improvvisamente vittima del suo carnefice" 
Non nel senso che può immaginare il lettore, incrociò... in quel momento due occhi neri dolcissimi.
Inebetita si lasciò sollevare e senza opporre resistenza, lui la tirò verso il divano.
L'uomo misterioso non sembrava brutale, delicatamente 
le sfiorava il viso, dolcemente la prendeva fra le braccia tirandola a sè.
Il cuore di Olga scoppiava... non sapeva se gioire o morire in quell'attimo.
Eppure quegli occhi le parlavano mentre la bocca dell'uomo era serrata.
Si divincolava dalla stretta seppur dolce, ma qualcosa al contrario l'attraeva senza esitazione e senza vergogna verso l'oscuro individuo.
Il sangue fluido come acqua seguiva la sua folle corsa dentro le vene.
Olga non provava paura.
La felicità non suona mica il campanello, urla e basta in ogni singolo pensiero.

Era certa di conoscere il misterioso intruso, i suoi occhi le ricordavano qualcuno
Occhi neri.... 
occhi neri.... 
la sua memoria vagava alla ricerca del padrone di quegli 
occhi intensi, meravigliosi. 
Fu nel momento in cui lo ricordò che l'uomo avvicinò il suo volto e le strappò un bacio.

 
******
Walter, Capo Ufficio Stampa del suo ufficio, sempre molto riservato, discreto mai una parola di troppo o fuori luogo, lui che l'aspettava ogni mattino con un caffè già pronto, lui che le sfilava il soprabito per cortesia, lui che le sorrideva dandole il buongiorno, 
che le stava sempre un passo dietro per non infastidirla.

Di tutto questo Olga non si era mai accorta, forse... qualche volta, aveva anche pensato 
che averlo sempre tra i piedi le era d'intralcio, in fondo lo aveva sempre guardato senza mai vederlo.
Aveva le chiavi Walter, gliele aveva date Olga stessa semmai avesse avuto bisogno.
Lei non lo ricordava più
lui non avendola vista nè sentita tutto il giorno, 
(nessuno lo aveva avvisato del rientro di Olga), pensava fosse ancora fuori città,
Voleva farle una sorpresa riempirle la casa di fasci di rose. 
Walter non aveva acceso la luce
voleva respirare al buio, il profumo intenso di lei, rubare per pochi istanti, come ladro, 
i suoi segreti. "Poi quel maledetto singhiozzo lo aveva spaventato pensando 
ci fosse veramente un ladro in casa, aveva seguito la silouette scura che 
si nascondeva furtivamente dietro il divano, e nel silenzio provò a sorprenderla alle spalle"
Ma il profumo dei sali da bagno... ora... così intenso accanto a lui, 
gli fece capire che era Olga a nascondersi. 
A quel punto non potè fare a meno di stringerla al cuore. Desiderava da tempo 
svelare il suo sentimento.
"Olga cercava l'amore in luoghi distanti, 
Olga si rifugiava nella solitudine, 
per non averlo trovato, 
Olga strappava lacrime al cielo per poter piangere"
Guardati intorno ogni cosa se la vedi è a due passi da te.
 
 
 

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