La redenzione di Berlusconi dal profano (bunga e squillo) al sacro (Nazareno) | Prosa e racconti | Francesco Andrea Maiello | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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La redenzione di Berlusconi dal profano (bunga e squillo) al sacro (Nazareno)

copertina albori_0001.jpg
Dopo le mazzate (Mattarellum) e le porcate (Porcellum) della legge elettorale che ci ha portato a politici di scarsa valenza culturale e morale al punto da subire anche l'invasione barbarica del Senatur e di suo figlio, il figliol trota...
 
o Renzo,
rampollo nascente dalle acque piovane,
per elevarti al cielo da cima padana
impara l'italiano e “ ‘o sole mio” ti libererà
dalla nebbia mentale e farà emergere,
dalla palude culturale, un novello Renzo
 
ben venga pure l'Italicum del nazareno, seppur tra urla e schiamazzi, visto che proprio il Nazareno dall'alto ha redento il sempreverde Silvio dal bunga e dalle squillo di quando era Presidente del Consiglio.
Il patto del nazareno, in tempi di difficile sopravvivenza per gran parte degli italiani, non è un inciucio ma è l'unico modo per liberarci dell'assillante ritornello quotidiano...
 
nel quotidiano fragore
del politico fervore
s'ode a destra una squillo...
vota Silvio,
a sinistra rimbomba uno strillo...
vota Grillo
e in piena palude padana
c'è Salvini che è brillo
 
E' stato un prode novantenne (il napoletano Napolitano) a mantenere a galla questa sgangherata barchetta Italia (altro che Schettino!), dove il meglio della politica è rappresentato da Vendola, l'alfiere del matrimonio gay, da Salvini, il guardiano della Padania e da Grillo, il portavoce dei vaffanculo!
 
E dopo un Berlusconi laccato,
un Bossi placcato,
un Veltroni bocciato,
un Prodi trombato
e un Bertinotti folgorato,
adesso c'è il bel Renzi,
che affascina pure
l'angelica Merkel
e agli italiani in panne,
in veste di benefattore,
rimpingua la busta
e delizia la vista
con le sue corroboranti ministre...
la Boschi te la gusti,
la Moretti te la bevi
e la Bindi te la scordi.
 
Ma tra franchi tiratori, tra dissidenti (Civati e Fitto) e perdenti (Bersani) la scalata al Colle...
 
“ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier” mi riporta in Parlamento...
 
“noi siam venuti al loco ov'i' t'ho detto
che tu vedrai le genti dolorose
c'hanno perduto il ben de l'intelletto”.
 
 

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