La politica della medicina (2a parte) | Prosa e racconti | Francesco Andrea Maiello | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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La politica della medicina (2a parte)

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Di certo non può accedere a questa facoltà chi ha fatto solo studi di ragioneria, perché l'interessato saprà fare soprattutto i conti per l'onorario, mentre quello che serve in medicina è soprattutto la coscienza (Socrate) di saper curare con amore (Platone) conoscendo bene i limiti della scienza (Aristotele) in modo da apporre sulla ricetta la firma dell'anima: in fede... secondo scienza, amore e coscienza.
Gli studi filosofici e l'acquisizione dell'anima saranno pure una mia fissazione, ma medici che non concepiscono l'anima devono darsi a tutt'altre professioni ed allora, se per l'ingresso in politica serve l'idoneità culturale, per l'accesso in medicina necessiterà addirittura l'idoneità filosofica, ragion per cui agli studenti di ragioneria, da dottori commercialisti, sarà riservato l'onere di smascherare gli evasori fiscali e l'onore di sanare il debito pubblico.
Come ben si evince anche in questo caso ci vuole coscienza ed allora anche a ragionieri e dottori commercialisti un'infarinatura filosofica sull'anima non guasta in un mondo allo sfascio, dove la crisi economica (non serve il professor Tremonti per la diagnosi) è dovuta al fatto che pochi hanno moltissimi soldi e moltissimi ne hanno pochi o quasi niente.
Siamo precipitati in un cul de sac e necessita, pertanto, un bel culo al gioco (scusate la volgarità), anche perché, di questi tempi, le uniche attività commerciali aperte restano le agenzie di calcio scommesse per... le bollette, specie quelle delle utenze da pagare ogni mese.
Un tempo Aristotele diceva “primum vivere deinde philosophari”, adesso per migliorare i tempi bisogna invertire questa massima che diventa “primum filosofare per saper vivere” e qui entra in gioco il ruolo di genitori (non compagni) e di maestri (la scuola ammette i compagni) degni di tal nome che sappiano spiegare, sin dall'infanzia, il senso vero della vita che è amore (l'Amore è la Luce della Verità), primessenza del Creatore:
 
La veste dell'anima
 
L’amore è il fiore
all’occhiello dell’anima
e la coscienza è lo specchio
in cui essa, compiacendosi,
si ammira nel suo candido
splendore che illumina
la mente di immense certezze
con sogni all’infinito,
laddove è sempre Sole che,
al pari della terra
con semine e fioriture
esposte alle intemperie,
fa germogliare l’anima
con gioie e tanti più dolori,
cingendola però di alloro
con abito alare di luce
sempre più intensa che,
al calar del tempo,
difilato la condurrà
nel fascino sconfinato
dell’immortalità che è
amore, anima e vita,
veste indissolubile
della luce divina.
 
Naturalmente sarà una filosofia spicciola alla portata di tutti che, partendo da Socrate (coscienza), Platone (amore) ed Aristotele (mente), ci riporta alla cellula primordiale (pensiero, amore e coscienza) del sistema spirituale (corteccia illuminata) a presiedere e presidiare la cellula neuronale del sistema nervoso (materia grigia).
 

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