La medicina della politica (2a parte) | Prosa e racconti | Francesco Andrea Maiello | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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La medicina della politica (2a parte)

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Il concorso pubblico che doveva consacrarlo primario era solo una formalità e, infatti, fu il primo della graduatoria, ma purtroppo non aveva fatto i conti con un dirigente cristiano molto credente che, prendendo alla lettera il divino monito gli ultimi saranno i primi, capovolse l'ordine della classifica e fece primario l'ultimo della lista, il fratello di un giudice al quale era stata regalata l'idoneità solo per pietà, non avendo i requisiti dell'anestesista dal momento che in sala operatoria andava in apprensione!
 
Mio fratello, persona corretta e oltremodo mite, si vide così fatto fuori proprio in casa sua, mentre io sicuramente avrei attentato alla vita del collega invadente e del dirigente incosciente (un tal Palombino), tanto già avevo l'alibi di esser un folle con l'avallo di valenti specialisti.
Questo indecoroso rimpasto tra politica e medicina, in questi ultimi tempi, è testimoniato dallo scandalo del San Raffaele, avvenuto nella “Milano da bere” di craxiana memoria, dove sempre più, oltre all'aperitivo, si pubblicizza anche la medicina con il sostegno dei politici.
Se a tanto si aggiunge, poi, la commercializzazione della medicina (rientra anche l'Istituto Europeo di Oncologia fondato dal binomio Veronesi/Cuccia), allora si riesce a spiegare anche lo scandalo della clinica Santa Rita (interventi inutili e dannosi alla faccia dei pazienti) e, ciliegina sulla torta, c'è proprio l'istituto europeo dei tumori, dove a caro prezzo si visita pure la cartella clinica dell'ammalato sul punto di morire e neanche per i medici sono previsti sconti.
 
A questa indecorosa e sgradevole mistura tra politica e medicina, se si aggiunge adesso lo spettacolo televisivo allora si perviene all'apice della vanagloria medica, testimoniata da un falso scienziato (merita il nome e si chiama Ermanno Leo) che opera presso l'Istituto nazionale dei tumori di Milano, sponsorizzato non solo dalla politica ma anche dai mass media, da tempo alla ricerca di un marcatore tumorale (che mai troverà) nel cancro del colon-retto, abusando di poveri pazienti trattati a mo' di cavia!
Questo esimio scienziato (premiato anche dalla Hutzinger con il telegatto!) se il tumore del retto è ad una certa distanza dall'orificio anale, opera in modo da salvarti il culo (scusatemi la volgarità), non disinnescandoti, però, la bomba atomica del tumore che ti farà infradiciare dalla cintola in giù tra atroci supplizi!
Proprio tanto mio fratello Mario passò e la mia follia, da medico impotente, si acuì ancor di più dopo l'abbandono filiale per queste sue sofferenze letali. A mente serena, adesso, sono tornato anche sull'etiologia della depressione e del disturbo bipolare (malattie in cui si eredita la spiritualità) e posso affermare, con cognizione di causa, che sono patologie per lo più presenti in persone di gran sensibilità con coscienza vigile (nucleo dell'anima), intorno a cui si condensa sempre più amore (citoplasma affettivo) che va a comprimere la mente (membrana esterna, involucro protettivo e custodia dell'anima).
Di poi, con la lesione della corteccia cerebrale, iniziano prima le nevrosi (sistema cerebrale) e poi le psicosi (sistema spirituale o anima)... più semplice di così!
 
Mettendo da parte questa mia recente acquisizione psicologica o psicopatica, quello da me lucidamente detto sul cancro del colon-retto (la casistica del dottor Leo enfatizza solo i successi fregandosene della dannazione a cui condanna tanti poveri malati) lo denunciai pubblicamente con due scritture - “La fame di gloria, male incurabile della medicina” e “Alla larga dai VIP della medicina, vanno in barca con le malattie” - inviate alle maestranze dell'istituto oncologico senza aver mai risposta e, a questo punto, le evenienze furono due: o mi presero per pazzo (e lo sono) o chi tace acconsente!
Questa mia ingravescente pazzia, iniziata sin dall'adolescenza con la follia epatica materna, corroborata poi in gioventù dalla cirrosi psicosomatica paterna ed infine alimentata dall'abbandono filiale e dalla malattia fraterna, di questi tempi ha raggiunto l'acme se mi sono messo in testa di migliorare il mondo con i miei libri sull'anima.
Come punto di partenza, intanto, bisogna creare una figura di riferimento che sicuramente è il medico di famiglia, da me pubblicizzato anche presso politici importanti ai quali, però, i miei libri di morale non hanno portato fortuna se Scajola e Fini sono finiti, in quanto a Berlusconi state certi che con la mia perseveranza lo redimerò sulla via della moralità e lo libererò, finalmente, dalle donne... Patatè (il Padreterno napoletano) ridammi la costola e riprenditi questa sanguisuga!
 
 

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