Gli albori della vita (anteprima) | Filosofia | Francesco Andrea Maiello | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Gli albori della vita (anteprima)

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Alle soglie del nuovo millennio la scienza, nonostante abbia fatto passi da gigante portandoci gli amici in casa (social network) e il telefonino al posto della testa (mente elettronica), non è ancora in grado di far tornare i conti sull'universo (in espansione), forse perché la nostra testa (materia grigia in evoluzione), ormai, è sempre più in involuzione per l'insania delle guerre (finanche religiose), delle droghe (lo sballo giovanile), delle mode (il selfie/autoscatto) e, proprio di recente, per il marciume dei tagliagole.
E così, in riferimento all'universo (pianeti, stelle e galassie), tra materia oscura (22%) e energia oscura (74%) abbiamo ancora tanto da scoprire, mentre per quanto concerne la nostra testa, a parte l'area sensitivo/motoria corticale (14%), gran parte della nostra corteccia cerebrale (aree associative per circa l'86%) è ancora tutta da esplorare e, pertanto, siamo praticamente a zero.
 
Per far tornare i conti sull'universo Einstein, la mente eccelsa per antonomasia, fece ricorso alla costante cosmologica (errore madornale a suo stesso dire), mentre il sottoscritto per spiegare questi ammanchi universali, con una mente del tutto normale, fa ricorso alla luce della fede (eccelsa cultura ereditata da un padre con la 5a elementare!) e, in virtù di tanto, il peccato originale, presunzione della mente egoistica (Eva) dopo l'afflato vitale (Adamo), con il conseguente difetto della macula oculare non ci permette una visione completa del creato... di tutte le cose visibili e invisibili.
Adesso, sempre ragionando terra terra con una mente normale, se l'umanità è un magico impasto di spirito e materia, in caso di morte (corna facendo per i superstiziosi!), come è naturale il corpo lo lasciamo sulla terra ma la nostra benedetta entità spirituale (l'anima non è campata in aria ma campa in aria!) potrebbe rappresentare proprio la materia oscura (il 22% dell'inferno dantesco!) e l'energia oscura con quel suo 74% tra purgatorio (per gran parte) e paradiso del nostro divin Maestro.
 
A dar credito a queste mie allucinanti considerazioni (o meglio visioni) c'è il fatto che la materia oscura (la si evince dagli effetti gravitazionali della sua massa) è anch'essa luce, seppur fioca e spuria per l'accanito interesse ai beni terreni e il conseguente impasto con scorie materiali...
 
Guai a voi, anime prave!
Non isperate mai veder lo cielo:
i' vegno per menarvi a l'altra riva
ne le tenebre etterne (materia oscura)
 
e così, senza ricorrere alla quintessenza fisica (calcoli complicati) o filosofica (Aristotele) né alla costante cosmologica di Einstein, il tutto (materia e energia oscura) si spiega con l'amore (la natura del Creatore) che è la primessenza spirituale ed universale (candida luce), il motore della vita dalla cellula primordiale (pensiero, amore e coscienza) che presidia e presiede la cellula neuronale (la materia grigia del sistema nervoso).
 
E proprio questo io testimonio dal vivo, se di sera (invaso dai giochi) vado a letto recriminando (il Chievo batte il Napoli in casa... altro che champions league!) e poi, invasato dal divino...
 
vuolsi così colà dove si puote
ciò che si vuole, e più non dimandare
 
in piena notte, mi sveglio per scrivere di morale e... sulla materia oscura o meglio sui diavoli che da tempo mi perseguitano al gioco!
 
Comunque se la mente con la sua ragione egoistica (scopi materialistici) mi condanna o meglio mi fa dannare l'anima, per fortuna mi viene in soccorso, nottetempo, la luce dell'intelletto (fini spiritualistici) e così, grazie a questi ispirati sfoghi scritti, ritrovo il mio equilibrio interiore.
Volevo pubblicizzare queste mie profonde vicissitudini ed incredibili esperienze per dare conforto a tante anime in pena ma critici letterari di spessore considerano queste scritture non un prodotto editoriale (vanno di moda i soliti romanzi) e, pertanto, questi miei testi di morale sono inconcepibili in tempi tanto bui con la coscienza (il gnothi sautòn si conosce solo a chiacchiere!) di cui non si ha più il minimo sentore.
Ma io, con caparbia, da solo contro tutti, per contrastare questa ingravescente decadenza dei valori spirituali (guerre familiari e religiose), continuo imperterrito a scrivere di morale (verba volant, scripta manent) con la presunzione di educare per non ritrovarci più al cospetto di questi insani tagliagole che, da invasati o meglio da invasi (pregni e pervasi) di materia oscura infernale, non hanno il minimo sentore dell'amore.
Stando così le cose a nulla servono le guerre che mai faranno tabula rasa su queste indemoniate coscienze, mentre bisogna diffondere, ad ogni latitudine, “l'educazione morale” a partire dalla famiglia da ripristinare, poi la scuola da modernizzare, indi la religione (dell'amore) da unificare con la politica da moralizzare e i mass media da responsabilizzare, fattori interdipendenti e confluenti per una civiltà d'avanguardia in un mondo migliore.
 

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