Scritto da © Franca Figliolini - Dom, 30/06/2013 - 11:48
la donna si tolse l'occhio di vetro e lo posò sul tavolo.
ammirai la perfezione del gesto tecnico e l'effetto raggiunto,
la triplice prospettiva che trapanava il velo.
c'era l'occhio vero, quello azzurro, che raccontava
il fenomeno; l'occhio di vetro diceva della rappresentazione
e infine l'orbita vuota: il richiamo d'abisso,
la radice nichilista del dolore.
insomma un trattatello di filosofia contemporanea
in un atto
- e chi sono io per dubitare che sia stato
compiuto da mano sapiente?
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