Scritto da © Franca Figliolini - Mar, 03/09/2013 - 16:59
Così ha tra le mani una rosa bianca screziata di sangue
un vivido esempio di perfezione
In questa terra divorata dall'angoscia, dove la nebbia cade
Come una maledizione
A ricoprire il verde, trascolorando in nero anche la morbidezza dell'erba.
Non ci sono strade che ti conducano a me, dove io sono adesso?,
Chiede, con la voce arrochita dal ferro della solitudine,
I capelli sciolti sulle spalle come una massa intricata di pensieri,
Sparsi, sparsi, sul bianco del letto.
Cieca cieca creatura, consapevole solo dell'abbandono.
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