Scritto da © Franca Figliolini - Ven, 08/01/2016 - 23:54
essendo così, che la notte continua ad essere
notte e il giorno, giorno, essendo questo;
che non si precipita in qualche orrido rupestre
ma solo s'inciampa, seppur ripetutamente,
nel dolore e questo lascia scabre tracce,
secchezza delle fauci, rughe annidate
intorno agli occhi stanchi; essendo così
la vita da vivere, prendo atto che oggi ho sorriso
guardando come il sole, il poco sole scampato
alla pioggia, giocava con l'asfalto umido,
disegnando figure da cartone animato, sogni
bambini. ho ricordato la pozzanghera che saltasti
con un balzo delle tue gambe diventate
improvvisamente troppo lunghe per le mie.
ti corsi dietro, anch'io tentai il salto, e caddi.
ma come ridevamo del cappotto bianco
maculato dal fango, e della corsa, e di nonna
che ci inseguiva intorno al tavolo, fratello mio,
fratello caro. e di questo che voglio ricordare
tenerlo stretto nelle mani a pugno, di questo
vivo, nella distanza siderale che ci separa.
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