Scritto da © Franca Figliolini - Dom, 19/05/2013 - 07:34
«Che vuoi dire?»
«Non voglio dire niente.»
«E allora perché parli?»
«Perché tu capisca.»
«....»
«....»
«Ma cosa dovrei capire, se non vuoi dire niente?»
«Niente, niente. Lasciamo stare....»
Il silenzio che cadde fra i due divenne così eloquente da trasformarsi in un addio. Non voluto da nessuno, fu accettato da entrambi come una cosa tra le cose: un'auto che passa, l'ombrello dimenticato a casa, la busta della spesa...
Rimasero lì, nella piazza ormai vuota di loro, le parole non dette, i gesti trattenuti, il miracolo dell'incontro. Ad ascoltare bene, se ne sentiva il riverbero che rimbalzava tra i palazzi.
Così un giorno, una ragazza, passando di là assorta nei suoi pensieri, fu sfiorata da una carezza non data. Sorrise lieve. Un ragazzo la vide, e pensò che sarebbe stato bello camminarle accanto. Ma era tardi - e proseguì per la sua strada.
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