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Talvolta un giorno secco

 
Talvolta un giorno secco si affaccia alla finestra
mi racconta di come sia più facile trascinare
agnelli vuoti  
erano fragili creature riempivano un fosso dietro l’altro
ora non reggono la vista di troppe madri portate in chiesa
imboccate all’inverosimile di cocaina
passato di frutta e rosmarino
per dimenticare presto
sopportare
i troppi ramarri armati fino ai denti
 
Scorre una bambina nel rosario di bambini
scivola lenta nello stesso vuoto
una lumaca si fa sorprendere con le antenne eccitate
dirà qualcosa a sua discolpa quale la colpa
gli crederanno chiameranno un esperto
di metamorfosi uomo mollusco
ci vorrà del tempo per ridargli una ossatura
vedrete si pentirà c’è sempre qualcosa su cui ricostruire
la dentatura  il guscio d’ uomo
 
Si farà buio anche nel giorno vuoto
una delle bambine non lo ricorderà
non saprà mai di queste ridondanze
peccato pentimento infine il vizio e la casistica
che sarà mai questo gustare il lutto alle radici?
Chissà se Dio avrà la forza
di tirarle in mezzo una nota esplicativa
 
le altre passano in rassegna i giorni accanto
c’è l’interno di chioccia in primo piano
e puoi contare i tuorli e le vallate tremanti
dove cresceranno gli alberi morti
e beccheranno senza pigolare i pulcini
 
Si affaccia una regina bionda occhi grandi
lucentezza rame alle pupille
allunga la sua mano di bambina secca:
- Dimmi come riempirla di sangue vero
togli la saliva all’impasto di argilla
togli l’innesco dalle labbra
sono io non mi riconosci
dimmi dov’è l’uscita di questa nuvola di salnitro
 
Le racconto una storia triste di ferule del ponte
L’alba che aveva già tra i denti arancio
Un paesaggio di api morte
Le racconto di come avrei voluto
Riempire il sacco sulle spalle
Di come avrei voluto
Sgorgasse vino dalle finestre
E noi un solo istante non riempirlo d’urla
 

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