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Notturno in una stanza alle falde del Vesuvio

Escono dagli armadi invadono la notte
ciascuno con i suoi versi
 
Uno me lo sono trovato tra le lenzuola
che si struggeva d' amor perduto
un' altra declamava la morte e alleggeriva
 il cuore di un usignolo
 
il popolo dei poeti non dà tregua
sempre gli stessi, le stesse facce, i raduni, le targhe ricordo
molti celebrano l'autunno e succhiano la malinconia
dalle foglie morte
 
poi
si sale al Vesuvio e da lì guardo
due che giocano a scacchi
 
Il tempo è lo stesso dei poeti
non conta molto il tempo dei poeti
basta leggere qualcosa e indovini  la storia
 
i due di prima però giocano ancora
l'uno è formidabile nella mossa del barbiere
sbigottisce con quella storia di poeta stravagante
e vince sempre anche se il Vesuvio salta in aria
 
vince che nemmeno te n'accorgi dello scacco
e della lava sotto i piedi
raccontando che quello in alto è il suo cuore
poi
il vulcano si ferma
di lui rimangono
il volto sorridente nel basalto
e la Spoon River negli armadi
 
dell'altro lo scacco matto

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