Nel nuovo inverno

Cercavo in cielo una via d’uscita
pure le costellazioni erano strane
e Venere non l’avrei riconosciuta
se non fosse per i diamanti
che portava al collo

 

Anche la ferula era diversa
col nero tra i capelli sembrava oltre l’inverno

 

Così è quando si cresce liberi diceva
così deve essere il comando delle stagioni

 

Non passò Dio ma una puttana mi guardò stupita
era del suo presente che mi parlava
in uno strano salottino avvolta di percalle
lascia stare ciò che è stato
la crescita del cardo è accelerata
c’entra il freddo con tutte quelle spine
siamo in inverno e vipere bivaccano nei dintorni
se alzi un sasso dice anche una zolla
che il letargo è inesistente

 

E tu pover’uomo aspetti invano
il freddo durerà anche l’estate
mimose, glicini tutto rivoltato

 

Imparano così a sopravvivere:
radici al sole
corolle sottoterra
insegna il freddo a rallentare il cuore

 

E che stupida la generazione antica

riscaldarsi al sole
vietarsi il gelo che spira dalla terra