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L'astice

Fa ch’io capisca l’astice,  Signore
fa che la sua essenza mi sia chiara!
 
Dovettero stringere i polsi 
e concludere che non valeva la pena tenermi in vita
salire sul patibolo in fondo, penzolare …
 
Nessuno sa dove nascere, nessuno…
 
Dovetti trattenere la ferocia in un polsino
tutto il toro in uno sguardo 
forse ridere dell’insulto ma il sogno non fu breve 
in un sol colpo staccarmi l’anima
come avessi proclamato la mia discendenza
tutti i Sud in una bocca storta
 
Su una picca sarei stato meno distorto
in un cancello senza tronco non avrei perso linfa
solo carne appesa e legno bruno e correre di vento nelle ossa
 
Nessun Lazzaro ha benedetto il seme
 
Nino è serio quando abbassa gli occhi e fa il torero 
Nino sa dove puntare la spada e matarmi il cuore 
con un sol colpo 
e che non soffra
non si soffre mai  con una spada di fronte
basta alzare lo sguardo e sapere che uno è lì 
e aspetta il ritmo al cuore
 
Ben so che uno con la spada mira
e soffia polmoni di morte e sfida 
eternamente sfida
Nino ride quando trascina per l’arena le chele morte 
e proclama in trionfo  il mio nome
in fondo abbiamo giustiziato un assassino
uno che con lo splendore non c’entra niente
ora però potremo staccargli i lacci, ripulirlo delle bende
non val la pena di trattenere il fiato e chiedere di lui
 
nessuno in fondo sa dove nascere
nessun Lazzaro benedice il seme
 

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