Feste fatte per spendere, ravanando tra sentimenti d'amore e nostalgia.
Da figlia ho sempre cercato di dimenticarmene ma senza mai riuscirci, sapevo che la mamma ci teneva.
La mamma, già, la festa della mamma, terribile inventare una festa così.
Tutti gli anni è un obbligo cercare di dimenticarla, difficile però con tutta quella pubblicità sbattuta in faccia senza nessuna pietà.
Fiori a gogò venduti per le mamme, rose recise che gridano la loro morte, rose senza spine e senza più profumo.
Mai regalato mazzi di fiori, piante, quelle si, segno di crescita e di speranza.
Una speranza che da figlia non capivo chiaramente, sicuramente il capirsi era difficile e non bastava un fiore a cancellare tutta l'incomprensione.
Non bastava un bacio dato solo per l'occasione e solo con le labbra.
Mancava il sapere dell'amore nascosto, mancava la mia umiltà.Ora so che la scelta del non chiedere è stata sbagliata, da madre l'ho capito.
Da madre non ho mai dato importanza a questa festa, forse ricordando l'imbarazzo di quei baci?
Vorrei poter chiederle scusa di tutte quelle piante date senza biglietto d'istruzioni, senza le frecce per arrivare al mio cuore.
Un cuore che credevo grande e adulto, capace di battere senza quell'abbraccio che vorrei tanto conoscere.
Ora so che è solo per paura che non mi va questa festa, troppi sentimenti in gioco, troppe domande senza risposte.
Domande che resteranno senza sorrisi o abbracci, finito il tempo dei perchè, è rimasto solo il tempo dei se....
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