Scritto da © ferry - Lun, 30/06/2014 - 07:08
La quintessenza della biocoltivazione
delle cucurbitacee tibetane e' la
prova sesquipedale che il carotaggio
delle rocce sedimentarie dolomitiche
ridotte in polvere si rapporta alla
struttura microgranulosa della
sabbia del lungomare di Rimini
con straordinaria analogia con la
farina di kamut coltivata nei campi
del basso Nilo.
Cio' produce una radicalizzazione
vegetopatrimoniale nelle membrane
fitomagnetiche presenti strutturalmente
nella peperonata della buon' anima
di mia nonna.
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