E che diamine!

In un dannato giorno, a Davos,
dubitando dove fosse il dosso da evitare, mi domandai da quale parte dirigermi, durante una domenica di dicembre, dovendo discutere di diritti e di doveri con un direttore di una ditta di dischi digitali di Dublino con un debole per i datteri del Darfur. Docilmente gli dedicai tutta la mia disponibilità dicendogli di destinare dovutamente, senza debolezze, tutto il dovuto, ai derelitti, ai disperati e disastrati di ogni dove.
Mi divertii come un dromedario sulle dune del deserto e, dandogli dentro, mi diedi da fare per una dieta domestica a base di dentici
di Dover sotto la direzione di un dietologo dominicano disgraziatamente fissato con i dischi di Drupi! E che diavolo !
Dopo una domenica di tal fatta, decisi, dunque, di dedicarmi al disegno di una decina di dirigibili a forma di dinosauro, dotati di droni che diffondono musica dodecafonica con didascalie nei dodici dialetti della Dancalia.
In definitiva, oh bon dieu, distesi le mie membra su uno sdrucito divano decorato in damasco, rileggendo un dossier sui documenti digitali relativi ai diserbanti contenenti DDT
diligentemente descritti da un determinato direttore della direzion
distrettuale antimafia di Decimomannu, dolorante per una
diverticolosi dannatamente debilitante.
E che diamine !