Scritto da © ferdinandocelinio - Gio, 03/01/2019 - 00:02
Stringe il tempo,
i termosifoni di casa mia
raccontano umidori apocalittici,
l’odore del caffè si spande
come aforismi cioraniani.
M’accorgo di non essere mai
intuibile, delineato
mentre finisce tutto nel silenzio,
caldamente,
nella dimenticanza
d’un vecchio oblio
e le zone della mia poesia
si fanno come
Azzorre di prugna.
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