Scritto da © ferdigiordano - Gio, 16/01/2014 - 20:44
Non so se lo sai, ma è mostrare un sorriso forzato
che allarga le labbra sui denti degli altri.
In certe condizioni si perde contatto
con il reale e conviene salutarsi
da molto lontano.
Così spesso il male di vivere ho incontrato.
Intorno era ridotto il mondo (benché sia enorme
questo espianto di dio, ti tocca
solo la parte che tocchi) e ogni uomo
è veramente minuto come minuti
dettagli nel tempo
si dividono in misure anagrafiche esatte
e avanzano fino a che manca il fiato.
Ho conosciuto il mio viso attraverso
lo specchio: era la porta e di lì entravo. Non molto
distante i particolari prendevano le pieghe
dell’acqua e, magari, cascate venivano giù, le braccia.
Poco prima osservavo le mani. Le mani nello specchio
è come averle sulle dita che ti accarezzano, basta poggiarle.
Non fanno resistenza nè un riflesso
resta sospeso, risponde immediato.
Ti fai la barba e scopri che nessuno
chiede il bagno, solo il rasoio celebra la tua nudità.
E’ in questo modo che incontravo il male: dalla voce
incastrata nella sua vecchia cornice.
Qualcosa ascoltata per anni
sentita in quel momento soltanto.
Non so se lo sai, ma è mostrare un sorriso forzato
che allarga le labbra sui denti degli altri.
In certe condizioni si perde contatto
con il reale e conviene salutarsi
da molto lontano.
Così spesso il male di vivere ho incontrato.
Intorno era ridotto il mondo (benché sia enorme
questo espianto di dio, ti tocca
solo la parte che tocchi) e ogni uomo
è veramente minuto come minuti
dettagli nel tempo
si dividono in misure anagrafiche esatte
e avanzano fino a che manca il fiato.
Ho conosciuto il mio viso attraverso
lo specchio: era la porta e di lì entravo. Non molto
distante i particolari prendevano le pieghe
dell’acqua e, magari, cascate venivano giù, le braccia.
Poco prima osservavo le mani. Le mani nello specchio
è come averle sulle dita che ti accarezzano, basta poggiarle.
Non fanno resistenza nè un riflesso
resta sospeso, risponde immediato.
Ti fai la barba e scopri che nessuno
chiede il bagno, solo il rasoio celebra la tua nudità.
E’ in questo modo che incontravo il male: dalla voce
incastrata nella sua vecchia cornice.
Qualcosa ascoltata per anni
sentita in quel momento soltanto.
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