Basterebbe che gli uomini credessero alla necessità di adempiere all’unico comandamento dell’Amore"
Così è scritto qui e su questo si posa la nostra capacità o la nostra incapacità di comprensione. E' necessario un distinguo che si assimila strettamente alla natura umana nella sua fattispecie effimera, cagionevole e in grande misura precaria.
Ciò che conta e che al contempo ci unisce, distanziandoci però dall'essere noi stessi Dio è appunto la nostra natura tanto fragile da far sì che ciò sia sempre stato chiaro e palese presso Dio: egli non ci chiede quindi alcuna perfezione, o meglio, egli suggerisce e auspica la nostra perfezione, consapevole in massimo modo della nostra fragilità. Lui ci dice: Provate ogni giorno, in ogni istante a essere Santi, in un anelito così vero e sensibile che farà di voi persone attente agli altri e alle circostanze degli avvenimenti propri e altrui. Il fine è quindi la nostra stessa Santificazione, scevra da ideologismi o corruzioni, una santificazione che si può attuare perseguendo questa via.
Noi siamo effimeri e traditori, questo Dio lo sa bene. Mai ci chiederà cose impossibili, ma talvolta siamo noi che, avvolti dalla sua luce, raggiungeremo anche le cose che, a prima vista, ci erano sembrate impossibili.
Siamo traditori, ma saremo consapevoli che Lui non ci tradirà mai. Questa è la Fede.
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