Scritto da © Fausto Raso - Mer, 15/01/2020 - 23:19
Il plurale di portafinestra o, in grafia analitica (due parole), porta finestra, dovrebbe essere "portafinestre" perché è un nome composto di due sostantivi dello stesso genere e i nomi cosí composti nella forma plurale mutano la desinenza del secondo sostantivo, come se fossero nomi semplici: la cassapanca / le cassapanche; la madreperla / le madreperle; la cartapecora / le cartapecore.
Portafinestra, invece, nel plurale muta le desinenze di entrambi i sostantivi: la portafinestra / le portefinestre. E in questo caso concordano tutti i vocabolari che abbiamo consultato. Ma come mai questo plurale irregolare?
Proviamo a dare una spiegazione strettamente personale, con la speranza di non ricevere gli strali dei linguisti "doc" e di quelli "d'assalto" (i gramuffastronzoli). Il plurale "regolare" portafinestre farebbe pensare che il sostantivo in oggetto è/sia composto con il verbo "portare" e il nome femminile singolare porta (prendi le portafinestre, ossia quell'aggeggio che "porta le finestre"). Cosí non è, appunto. Portafinestre, comunque, si trova in alcune pubblicazioni.
Sempre a nostro avviso il plurale potrebbe essere, in grafia analitica, porte finestra, considerando il sostantivo un nome accoppiato, tipo "asilo nido", "busta paga" ecc., il cui plurale si forma modificando solo il primo sostantivo: asilo nido / asili nido; busta paga / buste paga; porta finestra / porte finestra.
Portafinestra, invece, nel plurale muta le desinenze di entrambi i sostantivi: la portafinestra / le portefinestre. E in questo caso concordano tutti i vocabolari che abbiamo consultato. Ma come mai questo plurale irregolare?
Proviamo a dare una spiegazione strettamente personale, con la speranza di non ricevere gli strali dei linguisti "doc" e di quelli "d'assalto" (i gramuffastronzoli). Il plurale "regolare" portafinestre farebbe pensare che il sostantivo in oggetto è/sia composto con il verbo "portare" e il nome femminile singolare porta (prendi le portafinestre, ossia quell'aggeggio che "porta le finestre"). Cosí non è, appunto. Portafinestre, comunque, si trova in alcune pubblicazioni.
Sempre a nostro avviso il plurale potrebbe essere, in grafia analitica, porte finestra, considerando il sostantivo un nome accoppiato, tipo "asilo nido", "busta paga" ecc., il cui plurale si forma modificando solo il primo sostantivo: asilo nido / asili nido; busta paga / buste paga; porta finestra / porte finestra.
Fausto Raso
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Gramuffastronzolo (Tommaseo-Bellini): S. m. Grammaticastro, con dispr, più volg, Alleg. 280. (C) Fetida parola, e di quelle troppe che meno puzzolenti, ma più pestilenziali incanagliano la letteratura it. Gramuffa è storpiatura di Grammatica; e Muffa anche dicesi per Boria schifosa (V. GRAMMATICUZZO e GRAMMATISÌA e GRAMATA). Varch. Ercol. 93. (C) Favellare per lettera, che gli idioti, o chi vuole uccellare, dicono per lettiera, è favellare in grammatica, o, come dicono i medesimi, in gramuffaPataff: 10. Disse in gramuffa, mostrando malpiglioT. Meno ignobile in Demost. Γραμματόκυφος, Scribacchino, Che sgobba sui fogli.
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