Scritto da © Fausto Raso - Lun, 13/11/2023 - 00:13
Stupisce il constatare che i vocabolari dell'uso non lemmatizzino un sostantivo che si potrebbe classificare tra gli epiceni: ferramentista. E chi è? Non è colui che vende la menta; è l'addetto alla lavorazione, al montaggio e alla riparazione dei ferramenti. Il lessema in oggetto è un denominale essendo composto con il sostantivo ferramento e con il suffisso -ista, atto a indicare colui o colei che esercita una professione o un mestiere: violinista, dentista, giurista, ciclista, barista, stradista ecc. Si può riferire tanto a un uomo quanto a una donna: il ferramentista, la ferramentista. Il suffissato o derivato su citato, "snobbato" da tutti i vocabolari che abbiamo consultato, si può trovare in alcune pubblicazioni. Il vocabolario Treccani, invece, lo registra tra i neologismi (2023).
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I mezzobusti? Corretto giusta la "legge grammaticale"
Ancora un plurale regolarissimo, ma ritenuto di uso raro e non lemmatizzato nei vocabolari dell'uso: mezzobusti. Questo sostantivo si può scrivere anche in grafia analitica (due parole), mezzo busto, il cui plurale regolare, ovviamente, è mezzi busti. I dizionari (consultati) attestano il plurale modificando la desinenza di entrambi i componenti: mezzibusti. Questo plurale, a nostro modo di vedere, è irregolare perché non rispetta la regola della formazione del plurale dei nomi composti; tale regola stabilisce che il plurale dei nomi composti di un aggettivo (mezzo) e di un sostantivo (busto) si ottiene modificando la desinenza del solo sostantivo: piattaforma/piattaforme; francobollo/francobolli; mezzobusto/mezzobusti. Esiste, dunque, anche se "marcato" di uso raro, il plurale "regolare" mezzobusti, come riporta il DOP, Dizionario di Ortografia e di Pronunzia e come si può leggere in numerose pubblicazioni. Invitiamo, pertanto, i lessicografi a lemmatizzare nei vocabolari dell'uso il "regolare" plurale che, ripetiamo e non capiamo il perché, è considerato raro se non, addirittura, errato.
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A due mani e a quattro mani
Abbiamo notato che tutti coloro che recensiscono libri scritti da due autori usano l'espressione "scritto a quattro mani". Locuzione errata quanto ridicola. Ci sono delle persone che adoperano due mani per scrivere (non prendendo in considerazione la macchina per scrivere o, oggi, il computiere, "aggeggi" per i quali si usano due mani)? Chi scrive a mano, quante mani adopera? Una. Un'opera scritta da due autori, quindi, è un'opera scritta "a due mani". Vediamo dal nuovo vocabolario De Mauro in linea la differenza che intercorre tra le espressioni "a due mani" e a "quattro mani".
a due mani
loc.avv. CO loc.agg.inv., di opera, scritta, composta insieme da due persone: romanzo a due mani | loc.avv., con il contributo, l’intervento di due persone: il libro è stato scritto a due mani.
a quattro mani
di brano per pianoforte, suonato contemporaneamente da due esecutori; anche loc.avv.: suonare a quattro.
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