Scritto da © Falug - Ven, 25/10/2013 - 12:30
Li ho visti da vicino i sogni sfrangiati,
i miraggi slabbrati, le chimere illividite.
Mi sono passati accanto e non li ho afferrati.
Pur così violentati e laceri
sarebbero stati mete agognate, tesori insperati.
Mentre sfioravano i miei sensi ottusi, le voglie codarde,
le ripetute illusioni velleitarie,
ho percepito il soffio del loro passaggio,
colto il profumo della loro consistenza,
persino toccato il perimetro della loro essenza,
Ma mai li ho catturati né soggiogati,
tanto meno condotti al loro compimento.
Ora mi resta la realtà cinica e grigia di una vita precaria,
la cui unica proiezione è al minuto che questo segue.
i miraggi slabbrati, le chimere illividite.
Mi sono passati accanto e non li ho afferrati.
Pur così violentati e laceri
sarebbero stati mete agognate, tesori insperati.
Mentre sfioravano i miei sensi ottusi, le voglie codarde,
le ripetute illusioni velleitarie,
ho percepito il soffio del loro passaggio,
colto il profumo della loro consistenza,
persino toccato il perimetro della loro essenza,
Ma mai li ho catturati né soggiogati,
tanto meno condotti al loro compimento.
Ora mi resta la realtà cinica e grigia di una vita precaria,
la cui unica proiezione è al minuto che questo segue.
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