Scritto da © Falug - Gio, 12/06/2014 - 17:32
Io fui tra coloro, rosso crociato
dal ferreo elmo infuocato,
ch'entrando nel borgo schiantato
a fil di spada, l'elsa argentata,
ogni anima pagana hanno svenata.
dal ferreo elmo infuocato,
ch'entrando nel borgo schiantato
a fil di spada, l'elsa argentata,
ogni anima pagana hanno svenata.
Tu giacevi, scarno fagotto d'ossa,
insanguinata, tra le macerie celata.
Non ti vide alcuno, tranne il mio sguardo.
Incrociai il tuo occhio, flebile luce,
pozzo profondo, d'ostinata sfida colmato.
insanguinata, tra le macerie celata.
Non ti vide alcuno, tranne il mio sguardo.
Incrociai il tuo occhio, flebile luce,
pozzo profondo, d'ostinata sfida colmato.
Non so se bella eri, se giovane, se madre.
La tua sfida spensi con un sol tratto
della mia sacra spada, l'elsa argentata
di rosso colore tutta inondata.
La tua sfida spensi con un sol tratto
della mia sacra spada, l'elsa argentata
di rosso colore tutta inondata.
P.S. Qualche giorno fa lessi che Papa Gregorio VII prediligeva questo motto, tratto dalla Bibbia (Geremia):
"Maledetto colui che compie l'opera dell'Eterno fiaccamente, maledetto colui che trattiene la sua spada dallo spargere il sangue!"
"Maledetto colui che compie l'opera dell'Eterno fiaccamente, maledetto colui che trattiene la sua spada dallo spargere il sangue!"
Da li è nata la poesia.
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