Scritto da © ferdigiordano - Mar, 14/02/2012 - 13:02
Ovunque tu sia nata era l’ago dell’albero
a cucire il verde alla pupilla del cielo.
La roccia ingentilì la sua rozza aria
di monte e una capriola, una capriola
di spume diede agilità alla franchezza
decisiva dei denti.
Nemmeno quella lampada nella sera - la vedi
in quel nugolo effervescente che trina? -
nemmeno quella freccia puntigliosa
oltrepassa la notte dove cerco il tuo senso.
Mi apri ora se di giorno resti ad esempio.
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