La favola della Luna rossa | Prosa e racconti | esterno69 | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

To prevent automated spam submissions leave this field empty.

Commenti

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • laprincipessascalza
  • Peppo
  • davide marchese
  • Pio Veforte
  • Gloria Fiorani

La favola della Luna rossa

Il bacio tra il sole e la luna di ernesto rivabene
La favola della Luna Rossa
di
Ernesto Rivabene
Si racconta che tanto tempo fa, durante la notte, Spicchio di Luna reggeva il mantello del cielo ricoperto di miliardi di stelle luminose. Quando arrivava la fatica e il mantello diventava pesante le stelle man mano si diradavano, il Sole sorgeva e Spicchio di Luna andava a riposare.
Un giorno stranamente il Sole non si affacciò.
“Ohi ohi che stanchezza!! Ma … il Sole dov’è? Perché non si fa vedere? Ho bisogno di dormire!” … si lamentava Spicchio di Luna. Anche Gallo da Sballo, il più mattiniero di tutti i galli, aspettava con impazienza il primo bagliore per urlare a squarciabecco il suo mitico CHICCHIRICHIIII, ma il tempo passava e del Sole nessuna traccia..
 “Chicchirichìchissà ... forse ieri ha fatto le ore piccole e vorrà alzarsi più tardi! Chicchirichìchissà quali bagordi avrà fatto!! Ma … se io vado a riposare chi sveglia il Sole?”
Il pensiero di un altro gallo più mattiniero di lui lo irritava. Chi poteva essere più mattiniero da svegliare il Sole? Forse non un gallo, ma allora chi?
E Pensava … e rifletteva …
Ma il tempo passava e Spicchio di Luna era stanca, anzi, stanchisssssssima.
“Ragazze sono esausta, il mantello è pesante, comincia a cedere. Non riesco più a reggerlo!”
Dal mantello, infatti, cominciavano a cadere le stelle.  
“Ti capiamo, noi siamo tante … seppur piccole e fragili, non possiamo resistere troppo a lungo appese al mantello, ma se tu ci lasci andare prima.. aiutooooooo, cadoooooooo” –
Così la stella più chiacchierona gridò forte mentre scivolava e Spicchio di Luna non riuscì a fermarla.
“Care amiche aiutatemi, non mollate!”
Per non perdersi si attrassero tra loro dando origine alle figure dei Pesci, l’Ariete, una Bilancia … un vero zodiaco di immagini colorate!
“Grazie stelline. Che fatica, Perbacco … siete pesanti!”
 
 
–“Ehiii Spicchio di Luna vuoi forse dire che siamo ingrassate?”- borbottò una stella dell’Orsa Maggiore - “Le stelle dell’altra Orsa le chiamano Minori ma non vuol dire che siano meno pesanti di noi!
Dopo quella frase le stelle iniziarono a litigare …
“Allora sai cosa ti dico?  Sei un buco nero!!!!..”
“Tu invece sei una Nana ..”
“Tu sei un ammasso di gas puzzolente..”
“Tu sei già polvere di stelle …”
“Bastaaaaaaa, basta!! Così non mi aiutate!!! Bisogna cercare il Sole e capire dove si trova! Ricordatevi che l’Oscurità è in agguato, pronta a strappare il mantello del cielo e a togliere la Luce del giorno!”
Gallo da Sballo, sempre più preoccupato, andò a svegliare le Coccomari del pollaio, le galline più anziane e sagge, per avvisarle dell’assenza del Sole.

Prese la parola Coccomare Santina:
“Potremmo chiedere l’aiuto di un mago..”
“Mmmmh … peccato che i maghi che cocconosciamo al massimo fanno uscire un cocconiglio dal cappello! A noi serve un vero mago, qui si parla di coccocose serie!”- obiettò Coccomare Concetta..
“Potremmo evocare lo Spirito della Luce! Chi meglio di lui conosce i segreti del Sole e può dirci dove si  è cacciato?”-
Buon Brodo, la gallina più anziana, esortò Gallo da Sballo a riunire tutti i polli, i capponi e le galline del cortile per evocare lo Spirito della Luce.
Si riunirono nella Grande Stia e cominciarono ad invocarlo, quando all’improvviso esplose un gran bagliore … e dalla Luce un Oracolo recitò:
La luce del Sole non c’è più
E’ tutto nel buio se lui non brilla lassù
Nelle tenebre è precipitato
Per questo da ogni creatura sarà aiutato
Chiedi alla Luna e poi alla Terra consiglio
Arriva sul Grande Vulcano, nel suo cratere, al ciglio
Ma bisogna far presto, imminente
Altrimenti del giorno non rimarrà più niente!
Gallo da Sballo consigliato dalle coccomari sul significato dell’Oracolo si affacciò sul bordo del pozzo e tuonò un potente chicchiriccccchiiiiii per attirare l’attenzione di Spicchio di Luna. E lei, dal riflesso dell’acqua rispose:
“ Ehi Gallo, mi stai forse cercando? Chi sei ? Hai bisogno di me?”-
Il pennuto le spiegò l’esito dell’Oracolo e poi, preoccupato, domandò:” Sai dov’è andato a finire il Sole?”
“No, non l’ho visto! La sera prima del tramonto mi dà sempre le spalle, e non riesco mai ad incontrarlo. A volte gli passo davanti, e lui scompare. A volte è lui a passarmi davanti e sono io ad oscurarmi. Ce la metto tutta per farmi notare ma non riesco mai a vederlo.”
Fece un grande sospiro e proseguì dicendo:”Però qualcuno può aiutarci: la Madre Terra! Sono molto legata a lei! Sono sicura che ci darà una mano. Se vai sul ciglio del Grande Vulcano potrai parlare con lei. Vai! Corri! Proverò a destarla con la marea. Ti seguirò durante il cammino. Vai ora, sono al limite delle forze! “-
Il gallo si avviò verso il Grande Vulcano … già ... ma in quale direzione?
“Devo trovare qualcuno che mi dia indicazioni per arrivare al ciglio del cratere. Con questa poca luce non vedo neanche i miei passi!”
Mentre cercava una soluzione un piccolo bagliore gli illuminò la strada.
“Chicchirichì c’è?”
Una lucciola, distratta dal verso del gallo, andò a sbattere contro un albero.
“Ohi, ohi! Pe’ Romolo e Remolo, che bottaaaa! Che dolore! ”
“Ops!”- esclamò preoccupato Gallo da Sballo
“Adesso basta con questo Chicchirichì! Chi sei tu? E cosa vuoi da me?” disse indolenzita la lucciola.
Il Gallo era in imbarazzo “Perdonami non volevo spaventarti, sto cercando la strada per arrivare al Grande Vulcano e così quando ho visto la tua luce in questo buio fitto, mi sono incuriosito… piuttosto tu potresti..?”
“Potrei cosa?..”- interruppe la lucciola – “Mi chiamo LuccioLauretta, e sono un’insettina seria, non chiedermi niente perché adesso devo andarmi a curare, guarda che ficozzo!”
“Senti “- riprese Gallo da Sballo senza esitare – “la Luna mi ha affidato una missione importante: devo ritrovare il Sole, ti sei accorta che è ancora buio?”
“Ecco perché questa notte sembra non finire mai!  Quindi il Sole si è perso? O l’hanno rapito? Devi cercare nell’Oscurità…mannaggia..è sempre colpa sua! Ehi, un momento cosa vuoi dire? Vuoi farmi lavorare? Hai bisogno della mia luce? Lo sapevo io che c’era la sòla!”
“Non so’ cos’è successo al Sole, a me serve qualcuno che possa indicarmi la strada che porta al Grande Vulcano”-  spiegò Gallo da Sballo
“Il Grande Vulcano?”- disse incuriosita la lucciola.
“E’ una lunga storia.. Il vulcano è l’orecchio della Madre Terra e a lei dovrò chiedere dove si trova il Sole.. Allora, la conosci o no la strada che porta al Grande Vulcano?”-
“Stai manzo, non ti scaldare..personalmente no.. ma forse conosco qualcuno che può aiutarti..”- disse LuccioLauretta.
“Tu potresti guidarmi fino al cratere del Grande Vulcano? Non perdiamo altro tempo allora, Spicchio di Luna  sta’ cedendo, non ce la fa più a tenere il mantello con le stelle appese”- replicò il Gallo.
“Ehi, ho un gran mal di testa per la botta che ho preso. Non hai visto come sono conciata? Devo riposare e bagnarmi sulla fronte..”
“Ho capito, dovrò trovare un’altra guida, non posso perdere tempo! Ciao, ti saluto”.
Gallo da Sballo riprese il cammino …
LuccioLauretta non s’aspettava una reazione così decisa lo seguì a distanza, quindi lo raggiunse e farfugliò:
-“Mannaggia, senti coso con le piume..Aspetta!”- s’affrettò a dirgli –
“Per tutte le penne, aspettaaaaa! Mi hai convinto vengo con te, così t’illumino il percorso. Anzi, sai che ti dico? Chiamo anche le mie sorelle lucciole ci metteremo in fila e t’illumineremo la via che porta al Grande Vulcano. Che ne dici?”
Gallo da Sballo, sorridendo sotto la cresta, accettò.
La lucciola chiamò le sorelle e subito illuminarono il suo cammino. Non solo, una di loro, LuccioLavinia, conosceva la strada più breve per raggiungere il vulcano.
“Oh per la maremma bischera, Lauretta! Bisogna fare di molta attenzione, ci sono gli strapiombi e selve oscure da attraversare. Non sarà come bere una ‘oca ‘ola ‘o la ‘annuccia e se non stiamo attenti rischiamo di farci di molto male..”

“Dobbiamo correre questo rischio”- commentò il gallo -“ Non possiamo perdere altro tempo, fatemi strada, presto!”
S’incamminarono verso il cratere, ma durante il tragitto, si trovarono di fronte ad un ostacolo insormontabile..
“Alt!”- gridò LuccioLavinia –“Maremma impestata..Qui c’è un burrone e il ponte è bello che caduto.. ma, oh ganzo d’un Gallo, tu hai le ali!  Oh bellina! Allora, basta che tu voli..”- 
 Gallo da Sballo alzò la cresta dallo stupore e ammise:
“Chicchirichè dici?! Le ali ce l’ho, ma il mio più grande salto arriva al massimo alla lunghezza del mio becco. Le mie ali non mi permettono di volare. Dobbiamo girare intorno al burrone!”
LuccioLavinia scosse la testa e disse: -“Oh Bellina questa! Un pennuto che non vola! Purtroppo altri ponti, che io sappia e non ci son mica!! “-
Stavano valutando altre soluzioni per attraversare lo strapiombo quando all’improvviso si udì un sìbilo accompagnato dal suono di uno strumento a corde. Tutti si voltarono per capire da dove provenisse, ma ogni volta che facevano un tentativo il suono si spostava.
“Ehiii  sorelle guardate!”- esclamò LuccioLauretta – “Porca pupazza! C’è un’ombra che si muove insieme al suono di una chitarra!”
“Ma quale chitarra? Aè! Chisso è un melodioso mandolino!! – gridò una voce nel buio più totale.
“Chi c’è?! Pe’ li gatti der Colosseo, fatti vedere!!?”- s’allarmò LuccioLauretta.
“Oè! Calma, calma sono PipiStrello il menestrello delle serenate notturne, per servirvi!“
E Mentre LuccioLavinia lo illuminava, LuccioLauretta si voltò e disse: “Pe’ tutti li sorci.. quanto sei brutto! Sorelle scappiamo, questo mammifero volante ci mangia”-
“Ehiii, io non mangio le lucciole! A me piace la pizza e lu babbà!”
Gallo da Sballo intervenne: “Ok! Ora basta però! Abbiamo problemi più seri da risolvere. Dobbiamo arrivare al cratere del Grande Vulcano, per chiedere alla Madre Terra se ha visto il Sole da qualche parte”  
“Aaaaah ecco perché la notte mi sembrava più lunga!! E’ scomparso il Sole, “oh sole mio!” disse il PipiStrello.
-“Ci siamo fermati davanti al burrone e non sappiamo come proseguire il sentiero, io non posso volare e quindi..”-  proseguì preoccupato Gallo da Sballo.
“Oh, un pennuto che non sa volare?   Iiih che stranezza! ” disse PipiStrello.
 “Non cominciamo a sottolineare. So fare tante altre cose, ma volare proprio non mi riesce e adesso devo trovare una soluzione rapida al problema o qui si mette male..”- disse offeso il gallo.
“Non ti offendere.. io ho gli occhi ma non ci vedo..Ognuno ha i suoi limiti..Piuttosto riflettiamo.. potresti salire sopra di me per attraversare il dirupo? Non sei poi cosi pesante.. “-  suggerì il pipistrello
-“ Per le penne di mio nonno, non ci avevo pensato!”- disse Gallo da Sballo.
Senza esitare PipiStrello lo prese con i suoi artigli e lo trasportò verso l’altra sponda del precipizio.
-“Chicchirichiiiiiii che spaventoooo!!!!!”- Esclamò il gallo preso così all’improvviso.
La gioia di volare fu davvero unica.
Che spettacolo!
Giunti a terra con la compagnia delle lucciole che gli avevano illuminato il panorama durante il volo, ripresero il cammino.
Ringraziarono e salutarono l’amico pipistrello che a sua volta volò via scomparendo nel buio pesto.
Non passò neanche un minuto che il Pipistrello tornò indietro.
“Uè! E che vigliaccheria sarebbe se vi lasciassi ora che conosco il vostro problema. Voglio aiutarvi anche io. Potreste incontrare altri burroni! Non posso lasciarvi soli! Ho deciso, vengo con voi!”
Fu così che anche PipiStrello seguì il gruppo allietandolo con il suo mandolino.
Il percorso infatti si dimostrò subito impervio e ad un certo punto il sentiero divenne sempre più stretto a causa dei rovi sempre più fitti e intricati. Col becco Gallo da Sballo riuscì ad abbattere quelli con i rami più teneri fino a quando..
I grovigli erano talmente fitti che formavano un vero e proprio muro di rami e rovi intrecciati. Gallo da Sballo provò a scalfirli col suo becco, ma erano troppo duri e legnosi per sperare di aprire un varco in tempo utile.
“Per tutte le mie penne! Qui non si passa più, sono troppo duri per il mio becco!”
“Maremmina! Mi dispiace!”- si scusò LuccioLavinia- “Conoscevo questa scorciatoia da tempo, ma era da un po’ che non la sorvolavo. Non immaginavo fosse così cambiata: cosa possiamo fare?”..
“Un momento … “ – interruppe il gallo -”Ho la vaga sensazione che questo sia il Bosco dei Cinghiali, dall’odore che sento mi sembra …sniff  snifff…  si, si è proprio il Bosco dei Cinghiali!”
Intervenne PipiStrello: -”Uè! Conosco Mastro Cinghiale e consorte, la signora Pennellessa. Ho cantato al loro matrimonio. Se chiedessi loro una cortesia son sicuro che ci aiuterebbero. Loro sono forti e con le loro testate sfondano qualsiasi barriera. Potrebbero aprire un varco tra i cespugli..”
“Meglio che restare qui a perdere tempo senza poter far nulla. Ok! chiediamo a loro se possono aiutarci.” – disse con un po’ di timore Gallo da Sballo
Il pipistrello partì alla volta del centro del bosco dove si rintanavano i cinghiali.
Mastro Cinghiale si stupì nel vederlo ma il pipistrello gli spiegò la grave situazione e grugnendo tutti insieme i cinghiali si misero a disposizione della compagnia. “Sgrunf, sgrunf..” a turno tutti i cinghiali si misero a scalfire i rovi a testate.
Oooooooooh … Sgruuuuuunffff … Patatrack … Oooohh … Splashhh
 
Con l’ultima testata Mastro Cinghiale aprì il varco in mezzo ai rovi. Ma come ebbe sfondato i rami, precipitò dentro una pozza di fango calda calda.
“Ragazzi che figata..c’è una pozza di fango riscaldata!!”
Tutti seguirono Mastro Cinghiale e si tuffarono nella pozza, sghignazzando e schizzando come cuccioli.
“So’ proprio pazzi questi cinghiali! Ma guarda come si divertono a tuffarsi nel fango! Mi sa che hanno i peli al posto del cervello!”- commentò LuccioLauretta.
“Oh stai buonina! In fondo ci hanno di molto aiutato!” ammonì LuccioLavinia
Anche Gallo da Sballo rimase scioccato dalla visione di quest’immersione collettiva, poi si ricordò che anche ai maiali della stalla piaceva rotolarsi nel fango e collegò la cosa: in fondo erano i loro cugini di campagna..Lo avevano aiutato ad aprire il varco necessario per continuare il suo cammino, questo contava e mentre rifletteva, PipiStrello esclamò:
“Ehiiii ! Ma non sentite anche voi una puzza di uova marce?! Da dove arriva?” -
“Puzza di uova marce? Lo zolfo …  allora siamo vicini al Grande Vulcano!- Gallo da Sballo riprese forza e decise di accelerare il passo per raggiungere il cratere.
Ringraziò i cinghiali che lo fecero salire sulla schiena per superare le pozze di fango. Fece per congedarli ma anche i cinghiali decisero di non lasciarlo solo e gli fecero da scorta lungo il tragitto.
Si trovarono quindi tutti in viaggio verso il tratto conclusivo della missione: la cresta del Grande Vulcano.
“Che nebbia puzzolente che ha questa montagna. Di solito si sentono odori di alberi, di muschio, di bosco… Qui c’e solo odore di bruciato e cerini spenti..”- annusò Mastro Cinghiale. Molti dei suoi compagni si erano infiacchiti e faticavano a tenere il passò del gallo condottiero.
“La luce illumina a malapena la mia schiena. Oh bellina, sembra che ci si rifletta tra di noi ma che non si riesca ad illuminare neanche un centimetro della strada da percorrere..”- esclamò LuccioLavinia
“Questo è il fumo del Grande Vulcano, siamo in prossimità del cratere. Non credo possiate fare di più mie care lucciole, dovrò proseguire senza di voi. Andrò a tentoni, ormai non dovrei essere molto lontano dal ciglio del Vulcano..”- Il gallo ringraziò le lucciole e le congedò.
“Ma noi ti aspettiamo e se possiamo fare qualcosa la faremo. Quando torni indietro andiamo via anche noi!! Non si sa mai… replicò LuccioLauretta.  
Anche PipiStrello era disorientato dall’intensità del fumo e non riusciva più a guidarli col suo sonar.
“ Anche io ti aspetto, non posso andare più avanti. Vai e buona fortuna!” 
Gallo da Sballo continuò il suo viaggio verso il cratere, ma era molto stanco: le zampe erano consumate dalla fatica, il freddo aumentava e la salita era sempre più ripida!
Lo aiutarono per un po’ i cinghiali ma erano troppo pesanti e tozzi per scalare un sentiero così ripido e a breve il gallo rimase solo. Proseguì a fatica tra la cenere, ma anche lui era stanchissimo..
 “Chicchirichì me l’ha fatto fare di mettermi in questo guaio..”- e mentre pensava inciampò e, indolenzito, si fermò.
-“Mi spiace Spicchio di Luna, mi spiace per voi Stelle, ma io da solo proprio non ce la posso fare ad arrivare fin lassù!”- e cominciò a piangere e singhiozzare.
Spicchio di Luna sentì il lamento del gallo e si preoccupò per lui, voleva aiutarlo, ma non sapeva come.. quando, un soffio di Vento, gli venne incontro. Approfittò quindi per chiedergli aiuto per far proseguire al gallo la sua missione. Il Vento fu ben lieto di contribuire alla causa e in un attimo sibilò al pennuto:
 “Uuuhh! Gallo da Sballo! Ascoltami, sono il Ventooooo! Riparati dietro la pietra lavica che hai di fronte e non muoverti; provocherò un tornado per portare lontano tutto il fumo, e quando sarà abbastanza distante, tu arrampicati sul pendio che arriva sul ciglio del cratere e con un Chicchirichì attirerai l’attenzione di Madre Terra! Sbrigati, altrimenti dal cratere uscirà dell’altro fumo e non sarei in grado di smaltirlo nuovamente!”-
“Grazie, Vento! Sono pronto! Soffia pure!”- Puntò il becco e le zampe nella pietra. Il Vento soffiò così forte che tutto il fumo fu risucchiato come una spirale su nel cielo.
Gallo da Sballo rivide le Stelle e lo spicchio della Luna che diventavano sempre più luminose.
“Sbrigati siamo incandescenti per illuminarti la strada ma non dureremo a lungo! Corri verso il ciglio del cratere!”-
Gallo da Sballo riuscì quasi a volare nonostante la fatica e il dolore. E finalmente giunse sul ciglio del cratere e
“CHICCHIRICHIIIIIIIII’!” urlò con tutto il fiato che gli era rimasto in gola …  “CHICCHIRICHIIIIIIIII’”
 
“Chi disturba il mio quieto movimento quotidiano? Chi chicchiricchia cosi forte??? Che state facendo? E’ tutta la notte che giro e non si è ancora fatto giorno! Ehi tu Spicchio di Luna che fai ancora lassù? La smetti di farmi il solletico con le onde del mare? E tu pollastro chi ti credi di essere ?! Perché mi urli dentro l’orecchio così forte? Vuoi spaccarmi i timpani? Non sono mica sorda!!”- Madre Terra tuonò così forte da provocare un terremoto, quasi da far cadere il gallo nella bocca del vulcano..
”Ops! Perdonatemi, signora Terra ma non sono un pollo, sono Gallo da Sballo e sono qui proprio per la mancanza del Sole..Lei che gli gira sempre intorno sa mica dove possiamo trovarlo?“- starnazzò Gallo da Sballo con una punta d’orgoglio e di stanchezza.
Anche Spicchio di Luna preoccupata, sentendo il terremoto provocato dal risveglio della Terra si rivolse a lei dicendogli -”Perdonaci  Madre Terra, se ti ho solleticato con la marea, ma ahimè è proprio così: il Sole, non si vede ed è molto tardi, è sono al limite delle forze nel reggere il mantello con tutte le Stelle. Ho paura che gli sia successo qualcosa..”-
“Ecco perché l’ho visto scappare di corsa, che pasticcio! Ah, ah, ah..”- disse Madre Terra divertita.
Gallo da Sballo era interdetto, Ma come? Con tutto quello che stava accadendo … Madre Terra rideva?!! Anche Spicchio di Luna non capiva la reazione della Terra … stava quasi per mollare il mantello di Stelle dalla rabbia..
“Nooooo, che fai? Aspetta, non farci cadere nell’oblio..“- urlarono le stelle supplicandola di resistere ancora.
Madre Terra, accorgendosi del danno che stava per procurare s’affrettò a dare spiegazioni: “Calma, calma ora vi spiegherò cosa sta succedendo .. Si, si l’ho visto che mi girava intorno, ma stavolta di corsa … gli ho chiesto perché andasse così di fretta..”
-“Cosa ha risposto?”- chiese Spicchio di Luna preoccupatissima.
-”Be’ veramente dovresti dirmelo tu visto che voleva darti un appuntamento, ma siccome non riusciva ad incontrarti..”-  stava per rispondere quando finalmente si rese conto di cosa stesse realmente accadendo.
Il Sole avrebbe voluto incontrare Spicchio di Luna per dichiarargli il suo amore, ma per far questo doveva aspettare la notte. Quindi si era affrettato a far arrivare la notte per incontrarla ma si era perso nell’Abisso delle Tenebre e non riusciva più a ritrovare la strada del ritorno..
“Questo significa che il giorno non si farà fino a quando il Sole non ritroverà la strada del ritorno..ma significa pure che Spicchio di Luna e Sole non potranno mai incontrarsi, perché ogni volta che il Sole sorgerà Spicchio di Luna calerà..e viceversa.. Oh che destino terribile li attende!”- Pensò ad alta voce Madre Terra senza  accorgersi che Spicchio di Luna la stava ascoltando.
-“Allora non lo vedrò mai più, nooo!!!”- Esclamò disperata Spicchio di Luna e cominciò a piangere … e piangendo pezzi di meteore si staccavano dalla sua superficie cadendo in mare e provocando gigantesche onde che allagavano spiagge e affondavano isole!
Nel frattempo le lucciole, vedendo ciò che stava succedendo si allarmarono ..
-“Ammazza che casino!  E questo è il finimondo! “- osservò LuccioLauretta
-“ Saliamo su verso il cratere! Dobbiamo aiutare il gallo!”-
LuccioLauretta e LuccioLavinia e tutte le altre lucciole salirono sul ciglio del cratere.
Spicchio di Luna continuò a lacrimare meteore, era troppo afflitta.. Anche le stelle cominciarono a cadere ad una ad una.
PipiStrello si spaventò vedendo la pioggia di meteore, il vento, il mare che tremava e ascoltando il rumore proveniente dal cratere si decise: “Uè vado a vedere che succede lassù!”
Anche i cinghiali raggiunsero i compagni di viaggio del gallo ed arrivarono sul ciglio del cratere in un tripudio di pioggia di meteore, con la terra ed il mare che tremavano.
“Che sta’ succedendo?! “- chiesero in coro a Gallo da Sballo.
“Il Sole s’è perso nell’abisso delle Tenebre con il rischio che non possa più tornare!..”- sospirò Gallo da Sballo
La Madre Terra, ferma a riflettere sul da farsi, si rivolse a tutti dicendo “Aspettate! Basta piangere! Dobbiamo muoverci tutti insieme se vogliamo aiutarlo e ognuno farà la sua parte!”
Spicchio di Luna smise di piangere e ascoltò, insieme agli altri, i suoi consigli.
Madre Terra li chiamò ad uno ad uno: “Voi lucciole, volate su di me e chiamate tutte le lucciole del mondo. Dovete illuminarmi a giorno e quando questo sarà fatto tu, Gallo da Sballo, sveglierai tutti i tuoi amici galli e insieme a loro sveglierai tutti gli esseri del suolo. Anche voi cinghiali avviserete gli animali del bosco e delle foreste. Spicchio di Luna, tu avvisa il mare e tutti i suoi abitanti, anche lui dovrà aiutarci!”-
PipiStrello aveva ascoltato gli ordini di Madre Terra, ma a lui non era stato affidato nessun compito.
“Pazienza, vorrà dire che faro il tifo per i miei amici..” e mesto mesto stava per allontanarsi..
Quand’ecco che la Terra lo chiamò in disparte e gli confidò:
“Tu sei l’unico qui che può muoversi senza il bisogno della luce quindi potrai scendere giù nell’Abisso delle Tenebre senza perderti. Ti fermerai davanti alla porta dell’Abisso  e aspetterai che si formi la grande catena che romperà i suoi cardini, poi aiuterai il Sole a ritrovare l’uscita. Per far questo dovrai entrare dentro il cratere del Grande Vulcano, va presto!”-
“Uè! Ho paura, sei sicura che cosi funziona? “- Madre Terra lo rassicurò e PipiStrello si fiondò dentro il cratere arrivando fino alle porte dell’Abisso, dove si fermò seguendo le sue indicazioni.
Intanto LuccioLauretta e LuccioLavinia ronzavano come missili per radunare tutte le lucciole sparse in tutti i paesi di Madre Terra: “Daje amici, abbiamo una missione da compiere! Dobbiamo fare giorno con la nostra luce, quindi damoce ‘na mossa!!”
E fu così che di colpo la luce di milioni e milioni di lucciole illuminarono la terra.
A questo punto partirono all’unisono tutti i galli in un unico “ CHICCHIRICHIIIIIII’”-
Tutte le creature della terra si svegliarono, ma nell’osservare il cielo tutti distinguevano, nonostante la luce diffusa, che c’erano solo Spicchio di Luna con le poche stelle ancora sopravvissute..
“Ma che sta’ succedendo?”-si domandavano tra loro.
Man mano che il tempo passava tutti si accorsero che erano le lucciole a creare luce come se fosse giorno, ma il Sole non c’era.
Spicchio di Luna richiamò l’attenzione creando un’onda gigantesca tale da formare un grande schermo e invitò tutti ad ascoltare ciò che Madre Terra aveva da dire, e il Vento tramutò in voce la sua vibrazione: “Miei cari ho bisogno del vostro aiuto: Il Sole si è perso nell’abisso delle Tenebre e per riportarlo in cielo dobbiamo unirci tutti insieme e formare una catena che circondi tutta la mia circonferenza. Una volta formata dovrete abbracciarvi e stringervi per spezzare i cardini che sostengono la porta delle Tenebre. Pregando vi darete forza l’uno all’altra, ma bisogna far presto altrimenti non rivedremo più la luce del Sole e la vita si fermerà..!”
A queste parole tutti si presero chi per mano, chi per la zampa, chi per le corna, chi per la coda, chi per le antenne e così via, formando la catena dell’Equatore! Poi così come gli aveva suggerito Madre Terra, si unirono compatti e cominciarono a pregare, quando si sentì un forte
CRACK..
 
La porta delle Tenebre si era scardinata e finalmente PipiStrello poté continuare la sua ricerca del Sole.
“Oh Sole mio, Oh Sole mio dove sei? Mi sentiiiiiiiii?”-
Il Sole era stanco e triste: stanco per l’imprevisto viaggio nelle Tenebre, triste per non poter vedere la sua amata Spicchio di Luna; quand’ecco sentire un canto melodioso che lo chiamava..
“Oh Sole, oh Sole mio… dove seiiiiiiiiiii???
“Ehi chi c’è?! Chi è che mi cerca?”- chiese il Sole stupìto.
“Sono PipiStrello, sono venuto a riportarti in cielo.. presto la tua amata Spicchio di Luna non può più sostenere il peso di tutte le stelle della notte, presto, seguimi!“-
Insieme cominciarono l’ascesa verso il cielo.
Appena uscito dal cratere PipiStrello s’affrettò a salutare il Sole perché cominciava a scottare!
“Buona fortuna! E non ti preoccupare vedrai che riuscirai ad incontrare la tua amata Spicchio di Luna!”-
Il Sole ricomparve nel cielo, l’alba stava per fare di nuovo la sua comparsa..
Madre Terra si rincuorò vedendo che il Sole stava per affacciarsi di nuovo al suo posto. Ma non aveva ancora finito la sua opera.
Dopo tutto quello che era successo per l’amore tra il Sole e Spicchio di Luna pregò il Signore dell’Universo di farli incontrare.
Il Signore dell’Universo, vedendo l’amore che legava Spicchio di Luna al Sole e osservando l’impegno di tutte le creature disposte ad aiutarli pur di vederli insieme, ebbe compassione quindi.. spostando una Galassia un po’ più giù, spremendo un Buco Nero, cambiando il giro di qualche pianeta e via Lattea dicendo, concesse a Spicchio di Luna di diventare periodicamente Luna Piena in modo da incontrare il suo amato Sole!
 
P.S.
(…e da quel giorno ogni volta che il Sole bacia la Luna…lei diventa ROSSA!!!)
Tutti i diritti riservati © sitoesterno@inwind.it
 

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 1 utente e 2747 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • live4free