Scritto da © erremmeccì - Lun, 09/05/2016 - 15:21
Giovanna ha una spina nel petto.
Sta lì, confitta nella carne, e sanguina, a volte.
Come ora, che sono le cinque del mattino e lei si è svegliata con la gola arsa e ha buttato giù d’un fiato il bicchier d’acqua, che mette sul comodino ogni sera.
E’ buio, ancora. E il sonno non torna.
…
Però! che bella la cucina nuova: confortante , uhm, davvero confortante il bianco dei mobili, l’acciaio del frigo, i piatti inglesi alle pareti. Il ciuffo verde scuro dell’ananas sul tavolo.
Oh, be’, certo: la spina punge lo stesso ma, tutto sommato, meglio che punga e torturi ed estenui le forze in una bella cucina nuova di zecca, immacolata (senza “macula”, già, senza macchia alcuna …) piuttosto, insomma, piuttosto che no. Piuttosto che no.
Sta lì, confitta nella carne, e sanguina, a volte.
Come ora, che sono le cinque del mattino e lei si è svegliata con la gola arsa e ha buttato giù d’un fiato il bicchier d’acqua, che mette sul comodino ogni sera.
E’ buio, ancora. E il sonno non torna.
…
Però! che bella la cucina nuova: confortante , uhm, davvero confortante il bianco dei mobili, l’acciaio del frigo, i piatti inglesi alle pareti. Il ciuffo verde scuro dell’ananas sul tavolo.
Oh, be’, certo: la spina punge lo stesso ma, tutto sommato, meglio che punga e torturi ed estenui le forze in una bella cucina nuova di zecca, immacolata (senza “macula”, già, senza macchia alcuna …) piuttosto, insomma, piuttosto che no. Piuttosto che no.
Di là dai vetri
il giorno si fa strada
e qualcos’altro pure
incongruità apparente di un ricordo
itinerario dolce delle dita
su per i nodi tondi delle vertebre
nel cavo nido fra i lombi
/ amata morbidezza
manto d’aquila
che troppo presto
il volo ha ripreso
e una spina
di persistente acutezza
nel mio petto ha lasciato /
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