Scritto da © erremmeccì - Ven, 18/12/2015 - 15:07
Il gelido fiato dell’inverno
ha illividito le erbe
sui pendii
e tu
sempre più t’allontani
col tuo sguardo d’acqua immobile
il mento tremante
le mani
- vanto della tua giovinezza -
estenuate scarnite
a poco a poco
t’allontani da me
ti sei già allontanata
da quando è fuggito
il sorriso dalle tue labbra
da quando
vane
annodi ghirlande di preghiere.
Un ricordo si avventa
dolce e feroce
alla mia gola,
l’eco di parole bisbigliate
da labbra bambine
nella solitudine di notti
lontane
[prima voglio morire
della mia mamma]
Che sa poi
una bambina
della morte?
ha illividito le erbe
sui pendii
e tu
sempre più t’allontani
col tuo sguardo d’acqua immobile
il mento tremante
le mani
- vanto della tua giovinezza -
estenuate scarnite
a poco a poco
t’allontani da me
ti sei già allontanata
da quando è fuggito
il sorriso dalle tue labbra
da quando
vane
annodi ghirlande di preghiere.
Un ricordo si avventa
dolce e feroce
alla mia gola,
l’eco di parole bisbigliate
da labbra bambine
nella solitudine di notti
lontane
[prima voglio morire
della mia mamma]
Che sa poi
una bambina
della morte?
* rielaborazione di un brano poetico, già pubblicato su RV.
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