Scritto da © erremmeccì - Gio, 07/03/2013 - 17:16
Chi mai l’avrebbe detto
che proprio tu
carne di un desiderio
fattosi vita
in una mattina
remota di giugno
saresti stata
il muro,
la montagna impervia,
contro cui si sarebbero infranti
orgoglio e speranze
entusiasmi
passioni,
mai l'amore?
Ogni giorno
contro il tuo muro di rabbia
e di paura
sbatto la mia faccia
ostinata
e si sommano
i lividi ai lividi,
nuove ferite a vecchie
sbiadite cicatrici.
Giorno verrà
(ci credi?)
che le mie mani
ostinate
sbricioleranno il muro
del tuo dolore.
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