Scritto da © erremmeccì - Lun, 19/11/2012 - 15:36
Cammino talvolta
come sul filo
di una lama,
che senza pietà
potrebbe tagliare
come su una cresta
montana vertiginosa
come sul bordo rischioso
di un argine,
al di là del quale
la melma v'è
di gesti ripetuti
all’infinito:
nudi
a tratti
mi si offrono,
insignificanti.
E vortici
vi sono
e risucchi
d’angoscia
nelle acque limacciose
al di là dell’argine…
Da esse mi tengo
coscienziosamente
lontana.
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