Erano solo gli occhi a guardare? | Poesia | fintipa2 | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Erano solo gli occhi a guardare?

Trovate due poveri cristi, uno zoppo barbuto. Il bue?
Sono proprio ciglia. Alcune chiudevano ancora uno scrigno di anelli.
E nessuno che nasca! Neanche un’ape dal nido di vespa.

 

La giacca, la stessa fetente del treno serrato.
 

Il canino cariato, l’altro dente mangiava due vermi scappati per sbaglio da una mela di bimba.
Uno? come si chiama?
il bue è fuggito, era chiuso in un corpo curioso di ortiche.
Lo conosco per nome e l’odore straziante di fame.
Muggiva ogni tanto
Muoveva la bocca di lato
e tornava sul si che sembrava intonato dal no.

 

Se accosti l’orecchio alla tasca racconta che perde un amico un sostegno sicuro alle uova
sarà dura la notte gli tocca gridare alle stelle portarle ad oriente
con solo due chele sull’elmo brillante.

 

Ora scende le scale un ossuto signore una specie di ratto con muso allungato.
Chiede spazio invade il teatro di un tale che guarda signore desidera impreca si finge sincero:
“La pelle di donna ha miele all’interno ogni grammo ogni pelo il capezzolo il dente
ha precisi contorni d’amore”.

 

Eppure un Gesù recitava qui attorno, un tale sbilenco con sciarpa e bastone
Strisciava, ferito di guerra diceva” trincea” ed il cloro che usciva era verde era un fumo
ora prova il vapore un fiato di gomma trinciato
e benzina gli esplode nel naso più lungo del dente spezzato che giunge al bambino.

 

Non è luogo il suo viso, si guarda d’intorno sorride come filo di paglia che brucia una gazza
lo strazio è passato rinasce sul piede, si regge su culla una nube di rosa airone
anche il lupo rimasto tre peli più avanti con denti ed artigli in avanzo di bosco

 

ora sosta astinente
 

tra grotte lampioni le case il carteggio sul muro c’è un buco di stelle
nello stagno una goccia pesante e il viale si porta il rimbombo di fango.

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