Scritto da © Enzo53 - Mar, 09/09/2014 - 18:34
Stagione di malinconia
e di fragile elegia.
Le foglie cadono lente,
con grazia,
inevitabilmente.
Alcune vanno a terra
e coprono le radici dell’albero,
altre volano più lontano,
sulla roccia,
sulla sabbia
e nell’acqua limpida del ruscello.
Altre ancora,
trasportate da sbuffi imbronciati di vento,
bisbigliano appena
nel gorgo turbolento dell’atmosfera
e si lasciano avvolgere
dalle onde pacate del lago di Occhito,
quasi a volerne rosseggiare
un canto appartato.
e di fragile elegia.
Le foglie cadono lente,
con grazia,
inevitabilmente.
Alcune vanno a terra
e coprono le radici dell’albero,
altre volano più lontano,
sulla roccia,
sulla sabbia
e nell’acqua limpida del ruscello.
Altre ancora,
trasportate da sbuffi imbronciati di vento,
bisbigliano appena
nel gorgo turbolento dell’atmosfera
e si lasciano avvolgere
dalle onde pacate del lago di Occhito,
quasi a volerne rosseggiare
un canto appartato.
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