Scritto da © matris - Dom, 08/05/2011 - 10:12
Cerchi concentrici allargano l’esplorato
echi di lunghe note, riflessi arrivano sacri
nel desiderio, muti i ragazzi che s’amano
adescano le vibrazioni scaldandole di sole
dai lumi abbassati sfaldano i lucenti tratti
e leggere gocce di rugiada scivolano nude
sfiorando il passo, non ci sono per nessuno
trafelati al peso del desiderio ansimano
protagonisti accesi sciolgono le trecce d’oro
prestate al nudo sentimento che li attrae
nel tepido sogno, ed è la loro ombra soltanto,
che si fa piccola fessura di luce che smuove
scagliata a ridosso del muro fiorito di rose
dal profumo soave, che trema nella notte,
il piacere dell’inconosciuto amore svelava
ai rapiti sguardi incastonati di gioventù, l’alba.
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