Scritto da © Mnemosyne - Lun, 02/07/2012 - 08:23
Ampi i crepuscoli: sono respiri con la bocca.
Lunghi come steli di fiori selvatici,
nuvole tirate dal vento.
E scricchiola, il legno, non dorme mai:
culla parole mai nate, perennemente in grembo.
Ricordo quando mi era concesso accarezzare il sole,
guardarlo negli occhi:
le sue impronte sulla terra, sulla pelle,
si confondevano con le nostre.
(E poi i sorrisi rivolti all’orizzonte.)
(E le cose.)
Le cose improvvisamente piccole intorno a noi
che brillavamo della stessa luce.
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