Standing Alienation | Poesia | Dylan | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Standing Alienation

Il letto il letto.
Il signor Novel sdraiato su un fianco
cercava la giusta posizione per una
sifilide intrecciata.
 

Intreccia intreccia
il cervello e arranca nel
cuore in tumulto.
 

"La coscienza di partito ci vuole, signori,
il partito vuole, il partito riceve, il partito rimane.
Ci vuole una certa coscienza di classe
nel rimanere in questa posizione
(soprattutto il sangue che scorre come
eroina e la testa, un'anima)
che Marx la quasi definirebbe dialettica,
se riesco a spiegarmi,
ma il partito si spiega ed è dura per uno come me."
(Il narratore, certo,
capisce il signor Novel)
 
 
 
L'alchimia che scaturisce dai suoi occhi
è una salubre matassa di fili
e cerca sempre qualcosa il suo sguardo
sempre qualcosa
nel vuoto.

 

Il vecchio marinaio si alzò in piedi
(era a mo' d'indiano rattrappito in un angolo)
e la pistola strillò nella fondina.
"E che?"
disse lui.
Il signor Novel aveva un'aria stanca e il suo occhio
marcio doleva sul viso.
"Non sei certo un vecchio marinaio

 

La coscienza di classe ci vuole,
ma non ha le gambe"

 

Certo, l'avrebbe capito.
 

Poi la nube e un lampo. La finestra si aprì sbattuta dal vento.
E tutto, tutto
nella casa sembrò più oscuro
e iracondo.
E nel cuore, nel cuore
un suono che stride
e stride.

 

Il signor Novel si era connesso col mondo
e il suo amico Karl era di spalle,
alla porta.
Il signor Novel fece un sospiro.
L'amico chiuse la porta dietro alle spalle.

Il vecchio marinaio, sognò il mare.

 

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