Scritto da © Franco Pucci - Lun, 12/09/2011 - 11:54
Ho le dita intorpidite,
le nocche impallidiscono.
Stringo mucchietti di parole
che anelano cieli diversi.
[disteso, sospeso tra due blu,
come in un limbo immeritato,
godo di privilegiata situazione]
Lassù. Un segno, un’ipotesi.
Una parentesi aperta,
attende parole in libertà
per chiudere la storia di una vita.
Ho le dita intorpidite.
Un diaframma di falso cristallo
protegge e riflette le mie emozioni
mi tiene sospeso tra sogno e realtà.
Qualcuno lo chiama poesia.
Un sibilo, uno schianto
e lo specchio va in frantumi.
Due parole, due pietre,
lasciano aperta la parentesi.
[una poetessa mi sorrise un giorno
“in fondo siamo mica poeti, noi”]
E’ vero.
In fondo sono solo
tempo incanutito.
Un pugno di parole ribelli
che scappano dalle dita
e l’anima persa
da qualche parte nei calzoni.
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