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Due Novembre

   Si avvicina il due Novembre e tutti ricordiamo i nostri cari che non ci sono più.
   E' sera, il buio mi sta riportando alla mente tempi lontani, quando la nonna mi prendeva per mano e mi portava in cucina per adempiere ad un rito, senza mai dimenticarlo.
   Prendeva dei bicchieri e per metà li riempiva di acqua e l'altra metà di olio. La mia prima meraviglia era vedere l'olio che galleggiava e non era la sola scoperta, l'altra era che prendeva dei piccoli cartoncini ritagliati a disco con un foro in mezzo dove inseriva del filo spesso di cotone, con un fiammifero dava fuoco al cotone e poi rapidamente lo appoggiava sull'olio dentro il bicchiere e il disco rimaneva a galla con la fiammella  accesa. 
Cominciava a ricordare i suoi cari defunti: il primo era  nonno Cesare suo marito, poi due per i suoi genitori, non ricordo i nomi, poi zio Nicola un giovane cugino di mia mamma morto giovane, io lo avevo conosciuto. Poi proseguiva con il ricordare nonna Nduniuccia la mamma di mio papà, due suoi fratelli e tutti gli altri dsenza dimenticare nessuno. Quei lumicini ricordavano i nostri morti che durante la notte sarebbero passati a prendere ognuno il suo lume per una processione che si sarebbe svolta nel nuovo mondo dove si trovavano e poi al mattino li avrebbero riportati al loro posto con l'olio consumato da quella fiammella.
  Probabilmente oggi li avrebbe sostituiti con quei lumini di cera ma allora non esistevano.
  Era un sacrificio adoperare l'olio che scarseggiava a quei tempi ma era l'unico modo per ricordare i nostri cari che non c'erano più.
  Avrei dato chissà cosa per vederli arrivare a prendere i loro lumicini senza sbagliare ma era proibito.
   Cercavo inutilmente di rimanere sveglia nella speranza di vederli arrivare ma il sonno si impadroniva di me e al mattino correvo a vedere la magia dell’olio sparito e i lumicini spenti che galleggiavano sull’acqua.
  Ora io ricordo te nonna e ti ringrazio per avermi fatto vivere tutto questo.
                                                                                Maria Dulbecco
 
 
 
 

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