Scritto da © Bruno Amore - Ven, 07/10/2011 - 19:35
Con occhi incisi liquidi piangenti
in quel viso anticato dal male
incurante d'un filo lucente
che dal labbro gli colava
guardava curiosissimo
il mio rado grigio del mento e
allungando la mano scheletrita
tentava di toccarlo, a stento.
M'avvicinai vieppiù
lasciandoglielo fare
pensando sorridendo
forse ha un ricordo, da accarezzare.
Fissando oltre me come fosse lontano
sprofondato in un cielo senza stelle
incespicando in poche parole, chiese:
Sei mio padre? Ed io a lui, sentendomi sgomento:
Perdonami se non sono ancora pronto
per un così grande accadimento.
Con occhi incisi liquidi piangenti
in quel viso anticato dal male
incurante d'un filo lucente
che dal labbro gli colava
guardava curiosissimo
il mio rado grigio del mento e
allungando la mano scheletrita
tentava di toccarlo, a stento.
M'avvicinai vieppiù
lasciandoglielo fare
pensando sorridendo
forse ha un ricordo, da accarezzare.
Fissando oltre me come fosse lontano
sprofondato in un cielo senza stelle
incespicando in poche parole, chiese:
Sei mio padre? Ed io a lui, sentendomi sgomento:
Perdonami se non sono ancora pronto
per un così grande accadimento.
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