Scritto da © matris - Dom, 22/07/2012 - 18:50
Rese assorte
le spalle salivano verso l’alto
al tepore del cammino
il corpo è salvo alle radici
il frutto che appassiva lento sul tavolo dimenticato,
senza scomporsi del terso animare sinuoso
di salici che giocavano con il vento alle fronde.
Riaverti solitaria creatura, bruciano le parole..
il destino apparente lascia la strada smussata agli angoli
inalberati nei sogni, mossi fremiti sulle cime dei pini.
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