Scritto da © Stefania Stravato - Mar, 06/03/2012 - 19:58
D'improvviso, vado
e sono cielo
di tempesta, su me
su noi, sui cigli fioriti.
Vado, e strappo
voce e occhi, vene.
In fuga
tra i solchi del buio
a bestemmiare
folgori, nere
su rocce di ghiaccio.
E dove non mi trova
nemmeno Dio
la voce, tua
mi riporta
e dormo
viva, di te
tra le lenzuola
madide, di luce.
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