Scritto da © Stefania Stravato - Sab, 17/03/2012 - 22:41
aspetterò qui,
che ti soffro e sulle labbra
il verde di germogli,
che ancora ghermisce
presagio di primavera
mi è memoria
la voce,
nell'oblio di un urlo
intatto, tra curve di pioggia
e metafore d'alba
che vaneggio
ad occhi aperti
ad ubriacarmi
delle strida di gabbiani inesistenti
e in questo dove
scavato di pietra,
abito il sudario
di un amore inascoltato
infisso nell'ardimento
del mio sangue
*
poco più in là
io non lo vedo il mare
eppure, d'incerti azzurri
sporca ancora
la mia ombra.
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