Scritto da © giuseppe pittà - Ven, 02/12/2011 - 18:17
ospite d’onore
la strada
di fango senza tempo
sporco dipinto di falsa follia
qui
dove mi perdo
nel seguito della riga delle calze
sogno anniventi o trenta o giùpersù
spazio neanche tanto vero
ricostruito in esterni
di primissimi piani antipelo
nel centro esatto di te
dove la riga finisce in sabbia bianca
cominciando di rosa
il sorriso
morbidezza di scorrimento
di dita che frappongono
scostando scosciando scomodando
verbi di culo e caverne
da fonderci idee e pensieri e voglie
nel sangue che pulsa
urlando di silenzi
forte di melma che preme
latte scontroso
puro nella filatura del piacere
lì io ti voglio
e qui
dove coincidono le linee
nella direzione
complessiva e concreta
della migliore mia perversione
che è amarti senza tregua
di scudiscio e fioretto
segnando di segni la pelle
nei colpi della fragilità
sconfiggendo le polveri delle regole
nel gioco e rigioco
dell’ultima mia scoperta incivile
di un amore che paga di gocce
nel sale più dolce
nel tuo cielo e dal tuo cielo
sulle mie labbra che invocano
il sacrificio ch’è fuoco
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